LA LEGGE DI CAUSA-EFFETTO
La Vita non comprende soltanto l’excursus esperienziale nella realtà terrena.
La Vita comprende tutte le modalità di esistere, di esistenza nella loro interezza.
Tutto persegue un proprio scopo, tutto ha una propria funzione.
Ogni cosa, dunque, ha la sua necessità di esistere e la funzione di ogni cosa collabora alla trasmutazione dell’inconsapevolezza allo stato di consapevolezza della Verità.
Ma è anche vero che non si possono legittimare ad oltranza le conseguenze delle azioni inconsapevoli .
Esiste una causa ed esiste un effetto.
“Chi di spada ferisce, di spada perisce”.
La Legge di Causa-Effetto è inesorabile secondo la Logica del divenire.
La Legge di Causa-Effetto converte l’inconsapevolezza nella consapevolezza, nell’ottica della promozione dell’evoluzione interiore.
Dunque, ogni cosa ha un proprio senso e una funzione, e il divenire di ogni cosa si muove secondo la Logica e la Dialettica della Legge di Causa-Effetto.
Ognuno dunque raccoglie ciò che semina.
E se la semina è buona, il raccolto è altrettanto buono.
E’ bene, però, non confondere le difficoltà e gli impedimenti, che si incontrano lungo il cammino, con i risultati conseguiti. Perchè le difficoltà e gli impedimenti sono accadimenti, che possono attestare una necessità in itinere, allo scopo di fare pervenire a una presa di coscienza o a dei risultati nuovi, oppure ancora alla sincronicità, che conduce al risultato stesso nel momento giusto.
Se il terreno seminato è fertile, le intemperie non vanificheranno la nascita dei virgulti.
I risultati sono buoni, quando sono l’effetto di un processo, che implica una dirittura di marcia e di azione secondo i canoni dell’Amore.
L’Amore implica il discernimento tra ciò che è falso e ciò che è vero.
L’Amore rende “ uno” la sostanza con la forma, l’Essere con l’apparenza.
Nel processo evolutivo interiore dell’individuo l’Amore, da attributo, si trasforma in stato dell’Essere.
Dunque nell’iter del divenire dello stato di consapevolezza, attraverso l’esperire, si individuano tre stadi:
–Prendere coscienza del vero significato dell’Amore, attraverso l’esperienza del non-Amore
–Mettere in atto questa presa di coscienza, attraverso l’espletamento della capacità di amare ( Amore come attributo)
–Diventare Amore nella sostanza e nella forma ( Essere Amore).
La terza fase dell’esperire comincia gradualmente a manifestarsi nell’individuo con il processo di ascesa e di integrazione.
Tutto, dunque, fa parte e persegue lo scopo del Divenire.
Anche ciò che viene chiamato Male, ha una sua necessità intrinseca.
Ciò che viene chiamato Male si può identificare con il non- Amore, cioè con la negazione dell’Amore.
Nella realtà terrena duale il Male ha le sue radici, ma come alla notte segue il giorno, così al Male segue il Bene, l’Amore.
Per non-Amore si intende tutto ciò che separa, discrimina ( egopatia).
Effetti del non-Amore sono la paura, la sofferenza, la solitudine, l’angoscia, le aberrazioni, le perversioni, la distruzione, la desolazione, la malattia.
L’Amore libera e guarisce.
Ma, per arrivare al riconoscimento dell’Amore, occorre fare esperienza del non-Amore.
Ogni individuo, comunque, è responsabile di ciò che pensa e di ciò che fa, perchè ogni pensiero e ogni azione provocano in modo ineluttabile delle specifiche conseguenze.
Lo stato di inconsapevolezza non legittima ad oltranza lo stato di ignoranza.
La Legge di Causa-Effetto è una Legge Universale.
Una pietra gettata , anche inconsapevolmente, in uno stagno, produce inesorabilmente degli effetti, delle conseguenze.
E’ tempo di Essere….