LA PAURA
L’argomento della paura ricopre varie sfaccettature, come d’altronde ogni tema che si intende analizzare nei suoi molteplici aspetti e nel suo processo del divenire.
L’esistenza della paura è determinata da uno stato di coscienza privato della consapevolezza e della modalità di esistenza originaria, perchè decaduto in una forma dell’essere, inglobato nei filamenti dell’ignoranza, della sofferenza, della malattia, della morte.
Di conseguenza la paura esiste nel Mondo dell’apparenza, nel Mondo della forma, nel Mondo dell’incarnazione.
L’anima, quando si incarna, assume un involucro egoico, con il quale la persona finisce per identificarsi totalmente, se non è risvegliata.
La totale identificazione comporta la dipendenza dalle convinzioni, dalle credenze e dalle emozioni dell’Ego.
L’Ego ha lo scopo primario di permettere all’individuo incarnato la possibilità della propria sopravvivenza. Pertanto persegue costantemente questo intento.
Dunque tutto ciò che può essere una minaccia per la propria sopravvivenza e per tutto ciò che egli persegue secondo le proprie convinzioni, credenze, desideri, bisogni, viene affrontato con una azione aggressiva, per mantenere lo status quo, o con il sentimento di paura.
Molto spesso il significato della paura viene equivocato, riducendolo a una componente negativa.
In realtà la valenza della paura ha uno scopo determinante per l’evoluzione del singolo.
Il sentimento di paura è spesso un valido supporto per affrontare situazioni di pericolo, che possono mettere a rischio la propria vita o quella degli altri.
La paura è quel richiamo costante che permette all’Io di vagliare e di discernere l’eventuale comportamento.
E, a seconda del discernimento, il soggetto può intraprendere una via di attacco o di fuga.
La paura agisce su recettori cerebrali, preposti alla salvaguardia della sopravvivenza.
Dunque è il campanello di allarme che mette in moto il processo di reazione per autodifesa.
Il sentimento della paura poggia le sue fondamenta sulla predisposizione ad afferrare tutto ciò che può negare la virtù della sopravvivenza. Dunque è un istinto naturale ed endogeno al sistema.
Essendo un sentimento istintivo, può essere vissuto secondo lo stato di coscienza. Pertanto è influenzato dalla consapevolezza.
La paura, essendo innata al sistema, può trovare una dialettica al suo interno.
Il cervello è un organo preposto a svolgere infinite funzioni che provvedono e salvaguardano la vita dell’individuo.
Tra queste funzioni esiste quella che prevede e provvede alla cognizione. Questa funzione è in stretto contatto con la parte della logicità del pensiero.
La reazione di autodifesa, in caso di una minaccia o di pericolo, è il risultato di un percorso neuronale, che scavalca, sia per velocità sia per natura, la zona della neuro corteccia ( pensiero).
Ogni volta che però nell’individuo si innesca il sentimento istintivo della paura, succede che viene attivata la zona dei recettori cerebrali, che mettono in pratica, all’istante, il processo biochimico e fisiologico di allerta.
Quindi, da tutto quanto espresso, si deduce che il sentimento della paura non lo si può eliminare.
Ciò, però, non esclude che non lo si possa controllare e dirigerlo nella direzione giusta con la guida dell’autocoscienza e della consapevolezza.
Molto spesso l’uomo si lascia manipolare dalla paura dell’Ego, fino a quando lo stato della sua coscienza non gli permette una apertura di visione della realtà, che esula da quella prettamente materiale contingente e limitata.
Nel Mondo del Divino la paura non esiste, perchè esiste la Luce dell’Essere.
Nel processo di caduta e quindi di involuzione nella materia, l’uomo, come è già stato detto, ha subito una regressione che lo ha allontanato dalla condizione originaria di Beatitudine.
La sua regressione è iniziata in seguito al trauma originario, in seguito al quale ha perso la propria integrazione, la propria androginia, distaccandosi dalla propria controparte complementare ( anima gemella per risonanza) e assoggettandosi al mondo della dualità, nel quale esiste anche la paura.
Dunque il riscatto dalla paura può avvenire soltanto attraverso il recupero di quella consapevolezza che conduce al risveglio e al processo di ascesa.
Man mano che l’individuo riesce ad accedere ai gradi della Saggezza e a recuperare la Verità, ecco che il fantasma della paura perde gradualmente la sua forza ed la sua influenza.
Anche la natura dell’Ego si ridimensiona per muoversi non più esclusivamente al servizio di se stesso, ma al servizio dell’anima e poi del Sè Superiore.
Quindi occorre considerare la paura come un elemento naturale della dimensione terrena, che ha lo scopo non soltanto di mettere in allerta, ma anche di stimolare l’individuo a non soccombere davanti al pericolo e alle avversità, per cogliere in ogni situazione o condizione l’essenza della Verità.
Non esiste nulla che non sia necessario, ogni cosa esistente persegue e insegue la corrente verso il risveglio e la perfezione.
Occorre riappropriarsi di questa consapevolezza per comprendere il significato vero e profondo di ogni cosa, in modo da discernere il vero dal falso e allargare le proprie prospettive.
Non esistono nemici da abbattere.
Ogni elemento esistente ha lo scopo di contribuire alla Perfezione del Piano Divino.
Il Piano Divino è Perfetto, perchè il processo di Creazione persegue la realizzazione degli Archetipi e quando un elemento si distacca dal suo Archetipo, il suo destino è comunque quello di ricongiungervisi.
Il gioco degli opposti costituisce il vento della passione e della dinamicità della Vita, che, inevitabilmente e inesorabilmente, ha una propria ragione di esistenza e la logica endogena di esperire l’Amore.
La paura può definirsi nel suo complesso come un potente espediente per trovare la strada che incorre la comprensione, la vera comprensione della realtà nel suo significato profondo, se la si utilizza secondo i dettami di una coscienza che esula dai convenzionali comportamenti, che fossilizzano il reiterare di una reazione puramente finalizzata a garantire la salvaguardia del proprio status quo.
Questo grado di coscienza è quello inerente alla consapevolezza dell’anima, quando aspira a raggiungere le vette elevate della Saggezza e la riconnessione con il Sè Superiore.
Si giunge a questo grado di coscienza attraverso l’esperienza e il susseguirsi delle varie esperienze nel momento in cui la persona apre gli occhi verso un orizzonte più vasto, che lascia intravedere la Luce della Verità, il cui bagliore attrae e riscalda il Centro del Cuore.
La condizione terrena è il palcoscenico che promuove e accelera il processo del risveglio dell’anima.
L’uomo è affiancato nel suo percorso dal fantasma della paura, che non è una nemica da abbattere o da rifuggire, ma una potente alleata, che spinge con la sua propulsione ad avanzare verso l’ignoto e a reagire ad uno stato di torpore, che obnubila il vero senso dell’esistenza.
Molto spesso gli individui si lasciano agire dal sentimento di paura, che così governa la direzione delle loro azioni e delle loro scelte.
Occorre riappropriarsi in questo caso della virtù del coraggio, attraverso il recupero e l’ascolto della voce del proprio cuore.
Occorre essere padroni nel leggere la paura…