IL DESTINO. NON ESISTE LA CASUALITA’

IL DESTINO. NON ESISTE LA CASUALITA’

I pensieri non emergono sempre dalla mente inferiore, ma spesso giungono dalla mente dell’anima e, altre volte, dalla Mente dello Spirito.

Si sa che siamo composti da varie sfaccettature e ogni sfaccettatura ha un proprio pensare e un proprio sentire .

La mente dell’Io programma, classifica, analizza, elabora tutto ciò che è utile e necessario al proprio progetto di sopravvivenza e di organizzazione pratica del piano individuale.

La mente dell’anima elabora dei pensieri in base al proprio stato di coscienza e del proprio progetto in itinere nell’ottica dell’evoluzione .

La Mente dello Spirito coordina, guida, veicola le Idee di Tutto ciò che è già realizzato. 

Di conseguenza ogni sfaccettatura evidenzia dei propri bisogni .

Il Mondo dell’Io esprime dei bisogni che mirano alla realizzazione professionale, materiale ed emotiva dell’individuo nel Mondo incarnato.

I bisogni dell’anima esprimono le aspirazioni principali verso l’adempimento del proprio progetto evolutivo.

Questi bisogni si rivelano come spinte interiori inequivocabili e insopprimibili, perché l’anima è colei che guida i passi dell’Ego .

L’ Ego è il veicolo dell’anima, è lo strumento che necessita all’anima dopo l’ incarnazione, per compiere la propria sperimentazione nel Mondo del contingente .

Lo Spirito non ha bisogni, perché nella Sua Realtà tutto è già realizzato .

Dunque, quando argomentiamo dei bisogni, occorre distinguere tra i bisogni dell’anima e i bisogni dell’Ego .

Il Tempo dell’esistenza dell’anima è l’ Eternità .

Il Tempo dell’Ego è quello relativo al “qui e ora” .

Dunque, il progetto dell’anima si muove nel Tempo dell’Eternità, mentre quello dell’Io si espleta in un tempo limitato e circoscritto .

Ciò che chiamiamo Destino è, dunque, l’espletamento del progetto animico e l’ Io è il veicolo che permette nel Mondo dell’incarnazione la sua concretizzazione .

L’ individuo, quando acquisisce, man mano, maggiore consapevolezza, instaura consapevolmente la connessione con la propria anima.

Di conseguenza l’ Ego segue, senza fare resistenza, le direttive dei bisogni dell’anima .

Quando l’ individuo è dormiente, può accadere che l’ Ego ostacoli le direttive animiche, causando dei rallentamenti o delle deviazioni del progetto dell’anima .

Ma comunque le situazioni, che ne conseguiranno, porteranno sempre ad un salto evolutivo, anche attraverso il dolore e la sofferenza .

Dunque, alla fine, l’anima è sempre la Realtà, che tiene le fila del proprio percorso .

Ma ogni individuo si relaziona, a sua volta, con altri individui , dunque si relaziona anche con il destino di altri individui .

Ogni individuo espleta delle proprie scelte e può accadere che alcune scelte non siano in risonanza con i bisogni di un individuo in particolare . Ma, poiché è stato detto che l’ anima, prima della incarnazione, progetta anche il luogo di nascita, la famiglia, necessariamente progetta a priori delle possibilità o variabili che comunque portano inevitabilmente agli obbiettivi prefissati .

Si vuole intendere che, se si verifica in un approccio relazionale che un individuo, per sua libera scelta, ostacoli gli obbiettivi di un altro individuo, quest’ultimo, attraverso il piano della sua anima, attirerà altre possibilità, in grado di condurre se stesso alla concretizzazione dei suoi obbiettivi .

Esiste poi anche un destino nazionale . L’ anima si incarna non soltanto in un luogo, ma è consapevole che quel luogo è di pertinenza di un territorio più vasto, di una nazione .

Ogni nazione ha un proprio vissuto e di conseguenza un proprio destino, e non risulta quindi un caso se l’anima individuale decide di fare esperienza nel “qui e ora” in una determinata nazione .

Ciò significa che il vissuto, il Karma di quella nazione è necessario all’evoluzione di quell’anima e ogni individuo lascia le tracce del proprio passaggio, del proprio esperire, non soltanto nella propria famiglia, nelle proprie relazioni in particolari situazioni, ma anche nel territorio nazionale .

Può anche accadere che un’ anima decida di fare esperienza più volte, a distanza di tempo, nello stesso territorio nazionale, perché ciò le necessita o perché lo stato di coscienza, da lei conseguito, è necessario al destino della nazione .

Esiste poi un destino planetario .

Come si sa, in questo momento storico il nostro pianeta sta ascendendo.

Il nostro pianeta si trova ad una svolta del proprio destino, e tutti coloro che risiedono su questo pianeta, si trovano ad essere coinvolti in questa profonda trasformazione innovativa.

Tutto, come ben si sa, è in accelerazione. Per tutto si vuole intendere : i destini individuali, familiari, sociali, nazionali, planetari .

Oltre al destino planetario, esiste anche un destino del sistema solare, nel quale il nostro pianeta si trova ad esistere .

Si può quindi comprendere come questa argomentazione possa anche allargarsi al destino di ogni galassia e al destino di tutto l’ Universo e al destino di tutta la Creazione .

Nel momento in cui si è dato inizio al Divenire della Creazione, è cominciato il processo di Causa ed Effetto .

Tutto, dunque, persegue un proprio disegno e un proprio destino e il Destino Assoluto di Tutto Ciò che esiste, è quello di evolvere, attraverso un processo di Involuzione ed Evoluzione, per giungere allo Zenit del Ciclo Primario .

Da ciò, ancor più, possiamo comprendere come la casualità non esista, proprio perché tutto è progettato in ogni dettaglio, proprio perché a priori Tutto è già realizzato a livello Archetipale con tutte le possibili possibilità.

E’ bene, dunque, ascoltare i nostri bisogni profondi .

Il processo di risveglio permette la riconnessione consapevole con la propria anima.

ANIMA E ANIMUS : dinamica della personalità nell’attrazione dei partner

ANIMA E ANIMUS : dinamica della personalità nell’attrazione dei partner

Il percorso evolutivo interiore dell’uomo prevede nella dualità anche il recupero dell’integrazione delle due energie psichiche individuali di natura maschile e femminile.

Per integrazione si intende il processo di raggiungimento pieno della consapevolezza di sé, oltre la propria identificazione, relativa alle convinzioni e credenze indotte, e alle immagini rimosse nell’inconscio e subconscio sui modelli femminili ( anima) e maschili ( animus).

L’anima e l’animus sono due realtà che rispecchiano l’esperire individuale, la modalità con la quale si è esperiti e la singola elaborazione, trasposizione ed interpretazione della proiezione del proprio vissuto.

L’anima e l’animus sono dunque due aspetti psichici dell’individuo maschio-femmina, che individuano il vissuto, l’introiezione delle memorie e credenze, ereditate o trasmesse dal contesto familiare, sociale, culturale….. in base a modelli di riferimento, nei confronti della proiezione all’esterno della propria controparte femminile o maschile.

Un uomo, a livello psichico, cercherà in una donna la proiezione del suo modello “ anima” interiore.

Una donna, a livello psichico, cercherà in un uomo la proiezione del suo modello di “animus”interiore.

Quando, quindi, si parla di anima e di animus, si intende analizzare aspetti psichici della personalità.

Più nell’inconsapevolezza ci si allontana dal proprio Archetipo, più l’uomo e la donna vivono ed esprimono la loro parte istintiva egotica.

I modelli di anima e animus sono relativi, dunque, al proprio vissuto interiorizzato o rimosso nell’inconscio.

Sarà l’evoluzione di coscienza dell’Io a far sì che l’individuo trascenda il proprio vissuto relativo e relativizzato, per addivenire a una visione più ampia, oltre la realtà della personalità e dei suoi bisogni.

Nella fase del risveglio le due energie psichiche maschile e femminile, gradualmente, si conformano sempre di più ai principi dell’Archetipo maschile e dell’Archetipo femminile.

Il raggiungimento di questa soglia da parte dell’individuo lo conduce all’iniziazione del processo di integrazione, che prevede l’allineamento delle due energie psichiche ( maschili e femminili) ai principi primi dell’Archetipo maschile e femminile, e ,via via, l’allineamento dell’Ego alla coscienza dell’anima ( corpo sottile) e alla coscienza del Sè.

A questo punto la dialettica di attrazione verso un partner rispecchia la risonanza per affinità elettive ( anime gemelle).

Prima del raggiungimento di questa soglia la dialettica di attrazione comporta la risonanza verso partner che rispecchiano le proiezioni relative e relativizzate delle proprie dinamiche psichiche, non ancora integrate.

La relazione in questo caso assume il significato di rispecchiamento di quelle parti di sé, che l’individuo deve rendere consce ed elaborare, per giungere alla loro trascendenza.

La relazione nel caso precedente esprime un completamento, atto al graduale ricongiungimento con i Principi Primi dell’Archetipo Uomo Androgino ( Parte di Dio. Vedi articoli precedenti).

Per raggiungere questa fase di risveglio e di ascesa, non esistono regole o tecniche specifiche.

Esiste il Divenire dell’esperire, che conduce necessariamente ad un processo graduale e sistematico di presa di coscienza.

Ognuno riconosce ciò che è in grado di riconoscere ( stato di consapevolezza).

FUNZIONE E SPECIFICITA’ DELL’UOMO E DELLA DONNA DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE E MATERIALE Parte seconda

FUNZIONE E SPECIFICITA’ DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE E MATERIALE DELL’UOMO E DELLA DONNA

Parte      seconda

L’aspetto maschile dell’uomo incarnato rispecchia la funzione prima, energetica e predominante, di catalizzazione, di attivazione che si diversifica, a sua volta, nella forza attiva del pensiero e dell’azione, della determinazione nell’affermazione individuale e decisionale, nell’impulso primo, vitale e irruento all’adattamento all’ambiente e a trovare soluzioni pratiche.

L’uomo incarnato nelle vesti di donna, esprime, allo stato primo e predominante, la funzione complementare dell’energia di ricettività, di sensibilità, di accoglienza, di intuizione, di maternità.

Nel corso della storia la figura maschile e femminile dell’uomo ha subito una trasformazione involutiva, che ha generato un conflitto tra il maschio e la femmina.

Questo stato conflittuale ha generato, nel corso della storia, un antagonismo, generato dalla falsa credenza e percezione del maschio e della femmina come individualità separate.

Antagonismo che ha generato nel tempo pregiudizi e preconcetti alterati, che hanno, inconsapevolmente, giustificato e giustificano tutt’ora determinate forme-pensiero al riguardo del ruolo e della funzione dell’individualità maschile e femminile, tanto da sovvertire, da alienare la Verità.

L’uomo nuovo deve recuperare la Verità. Deve ritrovare il suo giusto posto nella Creazione.

Deve recuperare la conoscenza e la consapevolezza di come in realtà l’individualità maschile e l’individualità femminile siano due facce di una unica realtà.

Due facce complementari mai separate, ma che rispecchiano e proiettano nel microcosmo i due Aspetti per eccellenza di Colui che E‘, allo stato di coscienza dell’Uomo Archetipale.

L’uomo, dunque, deve recuperare la memoria di questa consapevolezza, smarrita lungo il migrare nel suo divenire nella materia duale.

Deve recuperare la consapevolezza di sé, del proprio ruolo e delle proprie potenzialità in seno al Disegno Superiore della Creazione.

Il maschio e la femmina sono in verità due aspetti complementari di una unità, che non possono esistere uno senza l’altro, perchè l’uno ha bisogno dell’altro.

E’ giunto il tempo di trascendere il falso e ritrovare il vero.

FUNZIONE E SPECIFICITA’ DELL’UOMO E DELLA DONNA DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE E MATERIALE

FUNZIONE E SPECIFICITA’ DAL PUNTO DI VISTA SPIRITUALE E MATERIALE DELL’UOMO E DELLA DONNA  Parte prima

Prima Parte

Il Progetto di Colui che E’ intraprese, a tempo debito, l’Archetipo dell’Uomo, che rispecchia, in scala minore, il Volto dell’Androginia di Dio.

Androginia, intesa come facoltà e funzione di promuovere, attraverso il Pensiero e il Sentimento, un atto creativo.

Pensiero come Intelligenza, Saggezza e Onniscienza Suprema al livello della Coscienza di Dio, Sentimento come veicolo propulsore e magnetico delle Informazioni Primarie attraverso la Luce, la Forza e il Potere dell’Amore.

Pensiero come Ideazione, Sentimento come Linguaggio Primo e Principe.

Dunque l’Archetipo dell’Uomo riveste la funzione del Principio dell’Androginia, adeguato al livello di coscienza dell’Uomo allo stato originario della scala ontologica della Creazione.

Al livello Archetipale l’Androginia dell’Uomo è avulsa dal genere sessuale di maschio e femmina, che invece prende forma, per necessità in itinere, nel processo di caduta involutiva nella materia duale.

In origine l’ente Uomo si configura con una struttura di suono e di luce in risonanza con la Nota del proprio Archetipo.

La sua forma antropomorfa rispecchia il modello, atto, secondo l’Intenzione di Colui che E’, ad adempiere alla specificità dell’Archetipo ( insieme di Informazioni codificate secondo specificità e differenziazioni dell’Energia Primaria, applicate ed espletate attraverso le Leggi Divine della Creazione).

L’Uomo Archetipale esprime la Forma in risonanza piena con la Sostanza e la Sostanza con la Forma.

Ciò sta a significare che Egli E’ in perfetta comunione e coerenza di Pensiero e Sentimento con la Sua Essenza allo stato Puro e incontaminato.

Egli racchiude in un tutt’uno tutte le potenzialità e le possibilità innate nella struttura del suo Archetipo.

In origine dunque l’Uomo era una individualità con una coscienza allineata e armonizzata con la coscienza del suo Archetipo.

Ma il destino dell’Uomo nella Creazione, secondo il Progetto di Colui che E’, è quello di cooperare al divenire della consapevolezza della Creazione stessa.

Ed ecco che, ad un certo punto, l’Uomo si fece veicolo per intraprendere il processo del divenire attraverso la caduta nella materia, con le conseguenze risapute.

L’Uomo liberamente intraprese questo cammino esperenziale per acquisire gradualmente e concretamente la consapevolezza e la conoscenza della Verità e del Mistero della Vita.

L’Uomo, dunque, nella scala ontologica dell’Essere, dell’Esistenza, è il fulcro che, attraverso la sua scelta libera consapevole ( libero arbitrio), promuove il ciclo del Divenire della Creazione, che si espleta attraverso una fase di involuzione e una fase di evoluzione di coscienza.

Egli, in seguito alla caduta, involve nella dualità. La sua struttura si modifica in una forma con caratteri sessuali di maschio e di femmina, che espletano due aspetti complementari innati, ma che all’apparenza divengono separati e distinti.

Continua……..

LA CAUSA PRIMA DEL SENSO DI SOLITUDINE E DEL SENTIMENTO DI PAURA

LA CAUSA PRIMA DEL SENSO DI SOLITUDINE E DEL SENTIMENTO DI PAURA

L’uomo, all’origine di tutti i tempi, involvendo per stato di coscienza nella dualità, ha lasciato dietro di sé uno status vivendi allineato con la Coscienza della Verità, con la Coscienza dell’Essere.

La sua discesa vibrazionale ha provocato uno scollamento con la Coscienza del Tutto e un divaricamento tra le due parti complementari , unite nella monade ( androginia Uomo archetipale).

Tutto ciò ha causato nel suo iter, gradualmente, l’interporsi di un velo, il velo dell’oblio e della illusione ( percezione alterata della realtà).

Ad un certo punto, l’uomo in questo processo di caduta non ha più riconosciuto la sua vera Origine e non si è più riconosciuto in Essa.

Dunque è diventato un essere inconsapevole ( consapevolezza è il riconoscimento di ciò che è vero in assoluto).

Allontanandosi, per caduta di vibrazione, dal proprio Archetipo, l’uomo ha finito per percepire la realtà esterna come separata da sé ( idea di separazione dell’Ego).

Questa percezione relativa e relativizzata lo ha portato a concepire l’altro come estraneo da se stesso.

E l’origine prima del senso di solitudine trova il suo fondamento in questa percezione soggettiva sfalsata, che detta una condizione di isolamento.

La percezione della condizione di solitudine è il risultato del vuoto a livello vibrazionale, in seguito all’allontanamento, da parte dell’uomo, dalla Coscienza del proprio Archetipo e alla divaricazione della propria controparte complementare ( anima gemella di risonanza).

La condizione di solitudine può essere anche il risultato di una assenza imprescindibile : l’assenza di Amore.

L’Amore è il Linguaggio primo della Vita, che con la Sua Forza attrattiva e coesiva dona unità e pienezza.

La condizione del senso di solitudine è legata, quindi, a una mancanza, a un vuoto. E tutto ciò conduce al sentimento di paura.

Dunque, questa condizione umana terrena è l’effetto del processo di caduta vibrazionale involutiva nella materia duale, che ha dato origine al ciclo del divenire.

Cosa può riscattare la condizione umana, endogena allo status quo ?

Il Richiamo costante e presente della Sorgente, dalla quale ogni cosa è stata concepita e creata.

Questo Richiamo e questa connessione esistono in virtù del fatto che ogni essere possiede nel suo Nucleo, nella sua Essenza, il DNA Divino.

Ogni essere contiene in sé la Scintilla del Grande Fuoco.

E questo Richiamo consente che, ad un certo punto del suo migrare, il pellegrino si possa accorgere e fare affiorare la memoria di ciò che egli veramente è, al di là di ogni falsa identificazione e interpretazione della realtà.

Questa rimembranza sottile conduce ad una profonda nostalgia del proprio vero stato, che spinge l’individuo a risvegliarsi a se stesso, a risvegliarsi alla Verità.

La fase di risveglio innesca un iter di ascesa graduale vibrazionale di coscienza verso il recupero della Verità ( processo di ascesa).

L’uomo ha sempre cercato di colmare inconsciamente il vuoto, provocato dal distacco dalla Coscienza del proprio Archetipo, con gli strumenti che, via via, ha trovato lungo il suo cammino esperenziale evolutivo di coscienza.

Questi strumenti hanno rappresentato le proiezioni di credenze e convinzioni ideologiche, culturali, religiose, familiari, soggettive, e le proiezioni delle immagini dell’inconscio collettivo.

Questo modo di procedere lo ha allontanato sempre di più dalla Verità ( falsi idoli), dalla Verità di se stesso, cadendo nella trappola della falsa convinzione di libertà e nella gabbia delle proprie illusioni, distorsioni e aberrazioni, che lo hanno reso schiavo.

In questi tempi storici il Richiamo della Fonte Primaria Creatrice è impellente. La Sua Chiamata è inderogabile.

Tutti sono interpellati a risvegliarsi dal torpore e dal sonno ipnotico.

I tempi sono pronti e ognuno può riscattarsi per ritrovare e recuperare la vera dignità del proprio antico lignaggio e per riacquisire la consapevolezza del proprio vero ruolo e del vero valore di libertà personale, che è il raggiungimento della propria vera autorealizzazione.

L’uomo è chiamato a rammentarsi del suo vero Nome, della sua vera Nota, suggello della propria autenticità e unicità.

L’uomo deve recuperare il vero significato dell’Amore, che non è da confondere con il culto e la ottusa visione narcisistica dell’egotismo, ma che è in sostanza la capacità attiva, nel giusto discernimento, di accoglienza, di ascolto, di apertura senza giudizio verso se stessi e gli altri, nella concezione di unità nel Tutto, non di separazione.

Questo salto di coscienza esorcizzerà gradualmente il senso di solitudine, di esilio e il sentimento di paura, che hanno accompagnato l’uomo nel suo antico migrare.

LA LEGGE DI CAUSA-EFFETTO

LA LEGGE DI CAUSA-EFFETTO

La Vita non comprende soltanto l’excursus esperienziale nella realtà terrena.

La Vita comprende tutte le modalità di esistere, di esistenza nella loro interezza.

Tutto persegue un proprio scopo, tutto ha una propria funzione.

Ogni cosa, dunque, ha la sua necessità di esistere e la funzione di ogni cosa collabora alla trasmutazione dell’inconsapevolezza allo stato di consapevolezza della Verità.

Ma è anche vero che non si possono legittimare ad oltranza le conseguenze delle azioni inconsapevoli .

Esiste una causa ed esiste un effetto.

Chi di spada ferisce, di spada perisce”.

La Legge di Causa-Effetto è inesorabile secondo la Logica del divenire.

La Legge di Causa-Effetto converte l’inconsapevolezza nella consapevolezza, nell’ottica della promozione dell’evoluzione interiore.

Dunque, ogni cosa ha un proprio senso e una funzione, e il divenire di ogni cosa si muove secondo la Logica e la Dialettica della Legge di Causa-Effetto.

Ognuno dunque raccoglie ciò che semina.

E se la semina è buona, il raccolto è altrettanto buono.

E’ bene, però, non confondere le difficoltà e gli impedimenti, che si incontrano lungo il cammino, con i risultati conseguiti. Perchè le difficoltà e gli impedimenti sono accadimenti, che possono attestare una necessità in itinere, allo scopo di fare pervenire a una presa di coscienza o a dei risultati nuovi, oppure ancora alla sincronicità, che conduce al risultato stesso nel momento giusto.

Se il terreno seminato è fertile, le intemperie non vanificheranno la nascita dei virgulti.

I risultati sono buoni, quando sono l’effetto di un processo, che implica una dirittura di marcia e di azione secondo i canoni dell’Amore.

L’Amore implica il discernimento tra ciò che è falso e ciò che è vero.

L’Amore rende “ uno” la sostanza con la forma, l’Essere con l’apparenza.

Nel processo evolutivo interiore dell’individuo l’Amore, da attributo, si trasforma in stato dell’Essere.

Dunque nell’iter del divenire dello stato di consapevolezza, attraverso l’esperire, si individuano tre stadi:

Prendere coscienza del vero significato dell’Amore, attraverso l’esperienza del non-Amore

Mettere in atto questa presa di coscienza, attraverso l’espletamento della capacità di amare ( Amore come attributo)

Diventare Amore nella sostanza e nella forma ( Essere Amore).

La terza fase dell’esperire comincia gradualmente a manifestarsi nell’individuo con il processo di ascesa e di integrazione.

Tutto, dunque, fa parte e persegue lo scopo del Divenire.

Anche ciò che viene chiamato Male, ha una sua necessità intrinseca.

Ciò che viene chiamato Male si può identificare con il non- Amore, cioè con la negazione dell’Amore.

Nella realtà terrena duale il Male ha le sue radici, ma come alla notte segue il giorno, così al Male segue il Bene, l’Amore.

Per non-Amore si intende tutto ciò che separa, discrimina ( egopatia).

Effetti del non-Amore sono la paura, la sofferenza, la solitudine, l’angoscia, le aberrazioni, le perversioni, la distruzione, la desolazione, la malattia.

L’Amore libera e guarisce.

Ma, per arrivare al riconoscimento dell’Amore, occorre fare esperienza del non-Amore.

Ogni individuo, comunque, è responsabile di ciò che pensa e di ciò che fa, perchè ogni pensiero e ogni azione provocano in modo ineluttabile delle specifiche conseguenze.

Lo stato di inconsapevolezza non legittima ad oltranza lo stato di ignoranza.

La Legge di Causa-Effetto è una Legge Universale.

Una pietra gettata , anche inconsapevolmente, in uno stagno, produce inesorabilmente degli effetti, delle conseguenze.

E’ tempo di Essere….

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE Prima parte

Dopo la morte : una testimonianza reale

Da una conversazione dal mondo ultraterreno, attraverso la comunicazione telepatica

Individualità di una cara amica trapassata in tempo recente e prematuramente , in seguito a una grave e lunga malattia.

A quattro mesi dopo la sua morte, così dice…

Già prima che io trapassassi, mi libravo con il mio corpo eterico sull’ambiente, nel quale il mio corpo fisico si trovava e cominciavo a percepire le cose e le persone in modo diverso. Le percepivo con i sensi eterici, non con quelli fisici.

E pertanto la mia vista non era solo locale. Vedevo il mio corpo fisico sofferente e martoriato, ansimante e lo vedevo da fuori, come se cominciasse ad essermi estraneo.

Vedevo e sentivo le persone che erano vicine a me e ne percepivo i pensieri e i sentimenti.

Tutto questo al di là della mia mente fisica, che ormai era annebbiata dai farmaci.

Lì, ho cominciato a capire che stavo per trapassare. Non avevo paura. Non volevo lasciare i miei figli e il mio compagno.

Mi preoccupavo per i miei figli. Avevo tanto lottato contro la malattia per loro, e ora volevo continuare a farlo.

Ma questa era la volontà della mia mente fisica ( della personalità), non era la volontà della mia anima.

La mia anima aveva deciso di recidere il cordone eterico con la vita fisica terrena e, quando è successo, ho sentito una forte spinta, come una espulsione del mio corpo eterico, come una separazione, un taglio.

Se, prima del trapasso, il mio corpo eterico si dilatava, ma continuava ad essere attaccato al corpo fisico, nel momento della morte fisica, il corpo eterico si è staccato, si è separato.

Ho sentito quindi uno strappo, ma senza dolore.

Non ero spaventata, perchè era come se già sapessi cosa stava per succedere.

Ciò che più mi ha sconvolta a livello emotivo, è stato il dolore dei miei figli, del mio compagno e di tutte le persone che, sinceramente, si addoloravano o soffrivano per la mia morte.

Lo strazio dei parenti crea una forte sofferenza. Io ero consapevole della mia morte.

E sono stata vicina con il mio corpo eterico ai miei figli, al mio compagno e anche a mia madre, fino al giorno della mia sepoltura.

Ho partecipato e percepito tutto ciò che si è svolto ed è accaduto in questo frattempo.

Sono venuta anche da te ( la scrivente e ricevente), anche prima che tu te ne accorgessi, la mattina, prima del mio funerale.

Mi faceva specie vederti dalla mia nuova prospettiva e ho avuto modo di vedere quello che tu sei, la tua autenticità.

Dopo la sepoltura mi sono lasciata andare al processo del trapasso naturale.

Il mio corpo eterico ha cominciato a vibrare per entrare in una specie di vortice di Luce Bianca.

La sensazione che provavo, era quella di volare con leggerezza e nella leggerezza.

Le vibrazioni continuavano ad intensificarsi per potenza e velocità.

Mi sentivo espandere. Stavo bene.

Ad un certo punto il processo di trapasso si è stabilizzato e in questa fase mi sentivo nel vuoto, ma non mi sentivo sola.

Sentivo delle Presenze benefiche vicino a me. Io ero consapevole di tutto ciò che mi stava accadendo…ma avevo ancora il pensiero dei miei figli.

Dopo questa sensazione di vuoto, ho cominciato a vedermi attorniata da presenze conosciute ( parenti stretti e amici, anch’essi deceduti). Mi sono venute ad accogliere per rassicurarmi.

Dopo questo momento sono entrata in una fase di torpore, di contemplazione.

Fino ad allora non ho visto ambienti o ambientazioni definite in forme specifiche, ma assemblaggi di Luce bianca, azzurra, viola.

E’ un’altra Realtà, fatta di materia incandescente, sottile…il risultato di risonanza con le frequenze del proprio essere.

Non ti posso dire con precisione la durata del tempo di questa fase. Non è una questione di tempo quantitativo, ma di tempo qualitativo.

E’ un’altra realtà, te l’ho detto… Non è un tempo scandito dall’orologio, è un tempo relativo alla sostanza delle cose, all’Essere.

Non è un tempo consequenziale, è un tempo univoco.

Dopo questa fase di torpore, mi si è presentata la rivisitazione di tutto il mio vissuto, dal primo vagito al mio ultimo respiro.

Ho rivisitato le mie esperienze vissute da ogni punto di vista : pratico, mentale, emotivo, individuale, relazionale e accadimentale.

Questa fase è ancora in corso e ciò che sta pervenendo alla luce, è una lettura diversa del mio vissuto, perchè è quella relativa alla prospettiva della mia anima e non quella relativa al qui e ora della mia personalità.

Questa fase mi sta servendo per addivenire ad una giusta consapevolezza. Ecco perchè ti ho detto che non esistono carnefici e vittime…ma tutto si svolge secondo un determinato canovaccio.

Esistono sicuramente le responsabilità individuali. Ma tutto si legge per quello che è, non per quello che si può pensare, interpretare o può apparire.

In questo momento mi trovo a vivere in una dimensione in risonanza con il mio stato di coscienza.

Non è un ambiente o un luogo specifici. E’ una modalità di esistere in base a quello che ognuno è.

Di conseguenza la vita scorre secondo i dettami dell‘Essere, non secondo i dettami del fare.

Diciamo che da qui..si èper fare. Sulla Terra si fa…per essere.

Ancora però mi trovo in una fase di transizione, fino a quando il mio vissuto non avrà trovato la sua completa elaborazione.

Sono comunque nella Luce. Vivo secondo altre Leggi che non sono quelle terrene.

Queste Leggi riguardano codificazioni di informazioni sulla natura dell’Energia, sul suo movimento ed espansione.

Movimento a spirale ed espansione per risonanza e nonlocalizzazione, comunicazione telepatica, teletrasporto.

In questa dimensione esistono altre anime in risonanza.

Esistono forme, ma queste non sono delineate in confini precisi, proprio perchè l’energia è libera, è sottile.

I colori sono molto brillanti, incandescenti, dai mille toni e sotto-toni.

Questa Energia è un fattore precursore dell’energia densa, atomica. E’ la matrice.

Io sono ancora in una fase di ambientazione, di adattamento.

Coagulo le situazioni o gli incontri attraverso il pensiero.

Esistono Figure di Luce di riferimento. Sono Guide che vigilano e amorevolmente aiutano e sostengono,

Sono Presenze Angeliche. La Loro Natura è di Materia molto leggera, rarefatta ad alta densità di Luce, di Purezza.

Sono i nostri Maestri.

Continua.….

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE Seconda Parte

 

 

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE

Seconda parte

Così, in seguito, l’anima della mia cara amica ha continuato a dirmi :

La mia permanenza nella dimensione di Luce, alla quale sono pervenuta, mi sta permettendo di continuare ad elaborare l’esperienza del mio vissuto alla luce della Verità.

In questa elaborazione non mi trovo da sola, ma sono assistita da miei Maestri, che, amorevolmente, mi hanno accolto e aiutano la comprensione della consapevolezza.

Ciò che è riccamente appagante, è questa Realtà, fatta di autenticità e unicità.

Mi trovo a vivere in questa realtà dell’Essere, dove esiste soltanto la Consapevolezza dell’Amore.

Questi Maestri Sono Amore e agiscono all’unisono con ciò che Sono.

Ci si sente a casa, finalmente in assonanza con ciò che è Vero.

Qui non mi sento sola, non mi sento incompresa, non mi sento smarrita o confusa. Qui si vede e si è guidati nella Verità, attraverso l’Amore.

Non riesco a spiegarti con altre parole questa esistenza, ma ti dico che se, per raggiungere questo stadio, erano necessarie tutte le sofferenze che ho patito, allora ne è valsa la pena.

Anche perchè quelle sofferenze, per quanto devastanti per il corpo e lo spirito, sono passate. Sono state una fase. Ciò che conta, è che io sono riuscita a raggiungere questo traguardo.

Con questo non voglio dire che abbandono o rinnego la realtà terrena e tutto ciò che mi lega ad essa. Voglio soltanto affermare che, grazie al raggiungimento di questo traguardo, vedo le cose per quello che sono e non per quello che possono sembrare.

La mia osservazione è senza recriminazioni. Mi rendo conto sempre di più che ogni cosa ha avuto un proprio senso e significato nel mosaico della mia esistenza.

Non si deve interpretare l’esistenza come discontinua tra la vita e la morte, ma come un continuum.

Ogni incarnazione rappresenta la messa in opera di un piano in itinere.

Per farti comprendere di qua si progetta sulla carta, nell’incarnazione si agisce concretamente.

Di qui si continua ad evolvere, ma l’evoluzione riguarda l’Essere, lo stato dell’Essere, spogliato dal veicolo della personalità.

Incarnandosi, si evolve attraverso la personalità.

La differenza consiste che nel Mondo ultraterreno si vive secondo il grado della propria coscienza animica, nel mondo dell’incarnazione si vive secondo la coscienza della personalità, allineanda con la coscienza dell’anima.

Proprio questo stato di cose permette, attraverso l’esperienza, il progredire della consapevolezza.

In questo mio presente la mia anima possiede tutte le memorie del suo vissuto e delle personalità assunte, di incarnazione in incarnazione, come anche di quella mia ultima.

Quando ero incarnata, queste memorie sussistevano comunque, ma io non me ne rendevo conto e rimanevo concentrata sull’esperienza della mia personalità, veicolo, che la mia anima aveva scelto, per espletare il suo piano.

E questa finta separazione mi ha permesso di agire e reagire senza il condizionamento del ricordo della coscienza della mia anima.

Scopo di questo gioco è raggiungere il grado in cui la personalità agisce secondo l’anima, indipendentemente dal suo ricordo.

Quando questo avviene, l’individuo si trova ad essere allineato con il suo progetto.

Ciò favorisce il libero flusso e situazioni di minore sofferenza e conflitti.

Sono finalmente in pace. E’ come se avessi chiuso per sempre una fase della mia esistenza, guarendo, rinascendo a una nuova coscienza liberatoria verso orizzonti nuovi e più promettenti, perchè più consoni con la Verità.

Sono in compagnia di altre anime.

Qui il Tempo non è scandito dal “prima e dal dopo”, ma da ciò che è. Non da ciò che è stato o da ciò che sarà. Ma soltanto da ciò che è. Dunque si vive in base allo stato dell’Essere.

Il “fare” è delineato dal movimento dello stato dell’Essere, che, a sua volta dà un imprinting vibrazionale per l’ecosistema spirituale.

E’ un’altra Realtà. Esistono altre Leggi…….”

L’ ALBA DI UNA NUOVA STIRPE UMANA

L’ALBA DI UNA NUOVA STIRPE UMANA

E’ Tempo di Essere.

Ognuno è chiamato a questo appello. Ognuno è chiamato a risvegliarsi alla Verità.

Ognuno è chiamato ad uscire dal tunnel e dalla gabbia, che opprimono la libertà di essere veramente se stessi.

Essere veramente se stessi non significa realizzare i bisogni primari, comunque transitori, temporanei e relativi, di sopravvivenza o di appagamento egoici, che sono strumenti del proprio esperire e non fini assoluti.

Essere veramente se stessi non significa conseguire status di prestigio sociali, considerati tali dall’ottica distorta dell’Ego, quando questo vive separato, per stato di consapevolezza, dalla Vera Realtà.

Essere veramente se stessi significa avere il coraggio del cambiamento, il coraggio di non avere paura del cambiamento e nel cambiamento.

Cambiamento come trasformazione, come rinnovamento profondo, come risanamento, come accoglienza di ciò che è vero.

Cambiare per accogliere in sé i semi di ciò che non muta mai, perchè è Assoluto, perchè è Verità.

Nel tempo del divenire tutto scorre, tutto cambia, e ciò che si perde, strada facendo, è tutto ciò che è obsoleto, malato, illusorio, falso.

Si perde tutto ciò che costituisce uno ostacolo, un rallentamento al proprio avanzare.

La strada verso la Verità rende l’uomo più libero. Libero dai propri fardelli, dalle proprie zavorre, dalle proprie illusioni e angosce, che tarpano le ali e impediscono il volo verso la Leggerezza e la Pienezza dell’Essere.

Essere veramente se stessi significa riacquisire consapevolmente il proprio Vero Potere.

Il Vero Potere non corrisponde alla concezione di dominio, di tirannia e di volontà di supremazia dell’Ego, ancora vincolato all’idea distorta di superiorità, di controllo, di manipolazione, di mistificazione, di diritto al privilegio, di separazione, di discriminazione, di violenza, di aberrazione, di perversione.

Il Vero Potere è rappresentato dall’esercizio consapevole da parte dell’uomo della Verità nella Verità. Dall’espletamento dei propri veri talenti e della propria vera unicità. Dal ritrovamento della propria vera Dignità e del proprio vero ruolo nella Creazione.

E’ tempo di Essere. L’appello ormai è inesorabile. La Verità sta parlando ad ogni cuore. E la Sua Voce si riconosce senza alcun dubbio.

Occorre soltanto mettersi nelle giuste condizioni per accorgersi del Suo Richiamo, più che mai imperioso in questi tempi.

Le giuste condizioni sono quelle che riconducono al contatto intimo con se stessi. E per addivenire a questo contatto, occorre concedersi dei momenti di pausa, di quiete, di raccoglimento, di silenzio.

Il silenzio parla più di ogni altra parola.

Il continuo frastuono disturba, distrae, acceca, ammutolisce e rende l’uomo schiavo e schiavizzato dai luoghi comuni.

E’ bene quindi ogni tanto fermarsi, per ricontattare la propria individualità, per ritrovare i propri veri pensieri e i propri veri sentimenti.

Occorre prendere coscienza, essere vigili e attenti per riuscire ad individuare i memi, i virus patogeni del sistema organizzato e strutturato vigente, che vuole e si adopera per rendere le masse prive della capacità di discernimento e di scelta.

La Verità è UNA.

E’ bene che l’uomo si rammenti che prima di esistere come individuo identificato nel proprio nome, nella propria famiglia, nella propria cultura, nella propria professione e nei propri ruoli, esiste in virtù di una Realtà a monte, che vive nel Tempo dell’Eternità e che ha dato origine alla personalità e al corpo biologico, veicoli dell’anima.

Questa Verità è stata smarrita da molti e deve essere recuperata per ritrovare il proprio Centro.

La grande prigione dell’uomo è l’oblio.

E dall’oblio nasce la paura, perchè l’oblio è tenebra.

Che tutta l’umanità possa ritrovare in tempi brevi la memoria del proprio vero Lignaggio.

Una nuova stirpe umana si sta affacciando all’orizzonte e questa nuova stirpe enuncia una individualità espressa secondo la riappropriazione graduale della propria Verità ( propria Essenza).

E’ bene accettare mentalmente la propria Essenza, accettare mentalmente la possibilità che ogni uomo ha una Essenza Archetipale Divina.

L’Ego si inorgoglisce quando è avulso dal proprio Sè. Ma quando è allineato al proprio Sè, diventa il giusto veicolo per manifestare la propria Vera Realtà.

Questo processo di allineamento graduale prevede anche un adattamento ( guarigione, risanamento) precipuo del corpo biologico, poiché nell’individuo nulla è separato, ma ogni parte di se stesso è in comunicazione e compenetrazione.

Quindi il cammino verso la Verità non include soltanto il graduale discernimento tra ciò che è vero e ciò che è falso, ma contempla anche la riacquisizione della memoria della propria Vera Identità e l’armonizzazione con la propria Verità ( Essenza), con la propria Divinità.

Che la Luce della Verità rischiari ogni mente e ogni cuore.

IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LE ANIME GEMELLE Parte seconda

 

 

 

IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LE ANIME GEMELLE        Parte seconda

Il processo di integrazione riguarda principalmente l’allineamento dell’Ego alla realtà dell’anima, che, a sua volta, tende ad allinearsi con la realtà del Sè.

Questo allineamento è favorito ed accelerato dalla relazione tra anime gemelle.

Possono esplicarsi varie tipologie di ruoli, ma la relazione che esprime il carattere di pieno completamento, è la relazione di coppia, in quanto , in questo caso, si verifica una complementarietà anche sul piano fisico-sessuale.

L’energia sessuale esplica in tali condizioni una potente opera creatrice e trasmutatrice, con salti quantici di coscienza ( vedi articolo sulla sessualità).

Quando si verificano il reincontro e la relazione piena e consapevole tra due individui, legati da un gemellaggio animico, la potente attrazione, frutto del magnetismo animico, conduce ad una fusione completa per ritrovare le condizioni dell’unità.

Se si verifica il riconoscimento, è perchè entrambi si trovano ad una soglia di consapevolezza che permette il riconoscimento stesso.

E il riconoscimento produce l’attivazione di memorie sopite e la coscienza del legame animico.

Il legame animico è specifico nella sua peculiarità, perchè manifesta una assonanza o una risonanza, dunque delle affinità elettive.

Quando avviene un reincontro tra due anime gemelle, questo è sempre la manifestazione di un percorso individuale in scala evolutiva.

Il reincontro tra anime gemelle, che incarnano ruoli al di fuori di quelli di coppia ( madre, padre, figlio, fratello…), riveste per lo più un significato e uno scopo di accompagnamento e di guida nel corso di una esistenza.

La natura del ruolo investito dipende dal piano individuale e dal tipo di assonanza. Esistono assonanze specifiche che possono anche determinare la natura e la predisposizione ad incarnare determinare ruoli.

Può essere che, nel corso delle varie esistenze, un individuo possa reincontrare stesse anime gemelle.

Questo comporta il fatto che è necessario, poiché esse sono accomunate da un percorso simile per progettualità.

Quindi un individuo nel suo iter evolutivo incontrerà e reincontrerà un determinato numero di anime gemelle, consone al proprio progetto.

Ma ciò che si differenzia, di volta in volta, è che l’esperienza si esplica, via via, su un grado più ampio di consapevolezza.

Quando avviene il reincontro consapevole tra due individui in gemellaggio animico, è inevitabile che la relazione segua il suo corso.

Possono verificarsi resistenze o difficoltà, ma queste sono destinate a essere trascese, perchè l’anima di entrambi ha bisogno di quella esperienza per avanzare nel suo progetto.

E quando avviene ciò, la relazione che ne consegue, esprime l’esperienza concreta di un percorso, di un progetto da realizzare insieme nel tempo, secondo gli intenti superiori individuali al servizio della Causa della Luce.

Ecco perchè il reincontro consapevole tra anime gemelle si verifica, per lo più, lungo il processo di ascesa, nel quale si instaura il processo di integrazione.

Quando avviene invece il reincontro tra due individui, uniti da un gemellaggio animico, che non si trovano entrambi ad una soglia di consapevolezza in grado di concepire il riconoscimento, questo evento è da considerarsi come una possibilità che può concretizzarsi nel momento giusto.

L’anima attrae a sé degli eventi consoni alla sua progettualità. E attrae a sé anche le possibilità più appropriate al suo scopo.

Se questo reincontro avviene, è perchè quella possibilità è la più attendibile per realizzare i fini dell’anima.

In questo caso chi, tra i due, è più consapevole, fa da traino, da guida per accelerare la presa di coscienza dell’altro.