ESISTE ANCHE UN ALTRO SONNO ( Video pubblicato su YouTube )

ESISTE ANCHE UN ALTRO SONNO

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E’ il sonno di chi si identifica totalmente con la propria personalità, con il proprio clan familiare, culturale, sociale, religioso, con i propri ruoli e la propria professione. Ma tutto questo corredo in verità costituisce delle condizioni, delle opportunità, atte a promuovere il nostro divenire nella consapevolezza secondo il progetto evolutivo della nostra anima, per recuperare la memoria di chi veramente siamo e della nostra Vera Origine…. Video su YouTube

LA PAURA

LA PAURA

L’argomento della paura ricopre varie sfaccettature, come d’altronde ogni tema che si intende analizzare nei suoi molteplici aspetti e nel suo processo del divenire.

L’esistenza della paura è determinata da uno stato di coscienza privato della consapevolezza e della modalità di esistenza originaria, perchè decaduto in una forma dell’essere, inglobato nei filamenti dell’ignoranza, della sofferenza, della malattia, della morte.

Di conseguenza la paura esiste nel Mondo dell’apparenza, nel Mondo della forma, nel Mondo dell’incarnazione.

L’anima, quando si incarna, assume un involucro egoico, con il quale la persona finisce per identificarsi totalmente, se non è risvegliata.

La totale identificazione comporta la dipendenza dalle convinzioni, dalle credenze e dalle emozioni dell’Ego.

L’Ego ha lo scopo primario di permettere all’individuo incarnato la possibilità della propria sopravvivenza. Pertanto persegue costantemente questo intento.

Dunque tutto ciò che può essere una minaccia per la propria sopravvivenza e per tutto ciò che egli persegue secondo le proprie convinzioni, credenze, desideri, bisogni, viene affrontato con una azione aggressiva, per mantenere lo status quo, o con il sentimento di paura.

Molto spesso il significato della paura viene equivocato, riducendolo a una componente negativa.

In realtà la valenza della paura ha uno scopo determinante per l’evoluzione del singolo.

Il sentimento di paura è spesso un valido supporto per affrontare situazioni di pericolo, che possono mettere a rischio la propria vita o quella degli altri.

La paura è quel richiamo costante che permette all’Io di vagliare e di discernere l’eventuale comportamento.

E, a seconda del discernimento, il soggetto può intraprendere una via di attacco o di fuga.

La paura agisce su recettori cerebrali, preposti alla salvaguardia della sopravvivenza.

Dunque è il campanello di allarme che mette in moto il processo di reazione per autodifesa.

Il sentimento della paura poggia le sue fondamenta sulla predisposizione ad afferrare tutto ciò che può negare la virtù della sopravvivenza. Dunque è un istinto naturale ed endogeno al sistema.

Essendo un sentimento istintivo, può essere vissuto secondo lo stato di coscienza. Pertanto è influenzato dalla consapevolezza.

La paura, essendo innata al sistema, può trovare una dialettica al suo interno.

Il cervello è un organo preposto a svolgere infinite funzioni che provvedono e salvaguardano la vita dell’individuo.

Tra queste funzioni esiste quella che prevede e provvede alla cognizione. Questa funzione è in stretto contatto con la parte della logicità del pensiero.

La reazione di autodifesa, in caso di una minaccia o di pericolo, è il risultato di un percorso neuronale, che scavalca, sia per velocità sia per natura, la zona della neuro corteccia ( pensiero).

Ogni volta che però nell’individuo si innesca il sentimento istintivo della paura, succede che viene attivata la zona dei recettori cerebrali, che mettono in pratica, all’istante, il processo biochimico e fisiologico di allerta.

Quindi, da tutto quanto espresso, si deduce che il sentimento della paura non lo si può eliminare.

Ciò, però, non esclude che non lo si possa controllare e dirigerlo nella direzione giusta con la guida dell’autocoscienza e della consapevolezza.

Molto spesso l’uomo si lascia manipolare dalla paura dell’Ego, fino a quando lo stato della sua coscienza non gli permette una apertura di visione della realtà, che esula da quella prettamente materiale contingente e limitata.

Nel Mondo del Divino la paura non esiste, perchè esiste la Luce dell’Essere.

Nel processo di caduta e quindi di involuzione nella materia, l’uomo, come è già stato detto, ha subito una regressione che lo ha allontanato dalla condizione originaria di Beatitudine.

La sua regressione è iniziata in seguito al trauma originario, in seguito al quale ha perso la propria integrazione, la propria androginia, distaccandosi dalla propria controparte complementare ( anima gemella per risonanza) e assoggettandosi al mondo della dualità, nel quale esiste anche la paura.

Dunque il riscatto dalla paura può avvenire soltanto attraverso il recupero di quella consapevolezza che conduce al risveglio e al processo di ascesa.

Man mano che l’individuo riesce ad accedere ai gradi della Saggezza e a recuperare la Verità, ecco che il fantasma della paura perde gradualmente la sua forza ed la sua influenza.

Anche la natura dell’Ego si ridimensiona per muoversi non più esclusivamente al servizio di se stesso, ma al servizio dell’anima e poi del Sè Superiore.

Quindi occorre considerare la paura come un elemento naturale della dimensione terrena, che ha lo scopo non soltanto di mettere in allerta, ma anche di stimolare l’individuo a non soccombere davanti al pericolo e alle avversità, per cogliere in ogni situazione o condizione l’essenza della Verità.

Non esiste nulla che non sia necessario, ogni cosa esistente persegue e insegue la corrente verso il risveglio e la perfezione.

Occorre riappropriarsi di questa consapevolezza per comprendere il significato vero e profondo di ogni cosa, in modo da discernere il vero dal falso e allargare le proprie prospettive.

Non esistono nemici da abbattere.

Ogni elemento esistente ha lo scopo di contribuire alla Perfezione del Piano Divino.

Il Piano Divino è Perfetto, perchè il processo di Creazione persegue la realizzazione degli Archetipi e quando un elemento si distacca dal suo Archetipo, il suo destino è comunque quello di ricongiungervisi.

Il gioco degli opposti costituisce il vento della passione e della dinamicità della Vita, che, inevitabilmente e inesorabilmente, ha una propria ragione di esistenza e la logica endogena di esperire l’Amore.

La paura può definirsi nel suo complesso come un potente espediente per trovare la strada che incorre la comprensione, la vera comprensione della realtà nel suo significato profondo, se la si utilizza secondo i dettami di una coscienza che esula dai convenzionali comportamenti, che fossilizzano il reiterare di una reazione puramente finalizzata a garantire la salvaguardia del proprio status quo.

Questo grado di coscienza è quello inerente alla consapevolezza dell’anima, quando aspira a raggiungere le vette elevate della Saggezza e la riconnessione con il Sè Superiore.

Si giunge a questo grado di coscienza attraverso l’esperienza e il susseguirsi delle varie esperienze nel momento in cui la persona apre gli occhi verso un orizzonte più vasto, che lascia intravedere la Luce della Verità, il cui bagliore attrae e riscalda il Centro del Cuore.

La condizione terrena è il palcoscenico che promuove e accelera il processo del risveglio dell’anima.

L’uomo è affiancato nel suo percorso dal fantasma della paura, che non è una nemica da abbattere o da rifuggire, ma una potente alleata, che spinge con la sua propulsione ad avanzare verso l’ignoto e a reagire ad uno stato di torpore, che obnubila il vero senso dell’esistenza.

Molto spesso gli individui si lasciano agire dal sentimento di paura, che così governa la direzione delle loro azioni e delle loro scelte.

Occorre riappropriarsi in questo caso della virtù del coraggio, attraverso il recupero e l’ascolto della voce del proprio cuore.

Occorre essere padroni nel leggere la paura…

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE Prima parte

Dopo la morte : una testimonianza reale

Da una conversazione dal mondo ultraterreno, attraverso la comunicazione telepatica

Individualità di una cara amica trapassata in tempo recente e prematuramente , in seguito a una grave e lunga malattia.

A quattro mesi dopo la sua morte, così dice…

Già prima che io trapassassi, mi libravo con il mio corpo eterico sull’ambiente, nel quale il mio corpo fisico si trovava e cominciavo a percepire le cose e le persone in modo diverso. Le percepivo con i sensi eterici, non con quelli fisici.

E pertanto la mia vista non era solo locale. Vedevo il mio corpo fisico sofferente e martoriato, ansimante e lo vedevo da fuori, come se cominciasse ad essermi estraneo.

Vedevo e sentivo le persone che erano vicine a me e ne percepivo i pensieri e i sentimenti.

Tutto questo al di là della mia mente fisica, che ormai era annebbiata dai farmaci.

Lì, ho cominciato a capire che stavo per trapassare. Non avevo paura. Non volevo lasciare i miei figli e il mio compagno.

Mi preoccupavo per i miei figli. Avevo tanto lottato contro la malattia per loro, e ora volevo continuare a farlo.

Ma questa era la volontà della mia mente fisica ( della personalità), non era la volontà della mia anima.

La mia anima aveva deciso di recidere il cordone eterico con la vita fisica terrena e, quando è successo, ho sentito una forte spinta, come una espulsione del mio corpo eterico, come una separazione, un taglio.

Se, prima del trapasso, il mio corpo eterico si dilatava, ma continuava ad essere attaccato al corpo fisico, nel momento della morte fisica, il corpo eterico si è staccato, si è separato.

Ho sentito quindi uno strappo, ma senza dolore.

Non ero spaventata, perchè era come se già sapessi cosa stava per succedere.

Ciò che più mi ha sconvolta a livello emotivo, è stato il dolore dei miei figli, del mio compagno e di tutte le persone che, sinceramente, si addoloravano o soffrivano per la mia morte.

Lo strazio dei parenti crea una forte sofferenza. Io ero consapevole della mia morte.

E sono stata vicina con il mio corpo eterico ai miei figli, al mio compagno e anche a mia madre, fino al giorno della mia sepoltura.

Ho partecipato e percepito tutto ciò che si è svolto ed è accaduto in questo frattempo.

Sono venuta anche da te ( la scrivente e ricevente), anche prima che tu te ne accorgessi, la mattina, prima del mio funerale.

Mi faceva specie vederti dalla mia nuova prospettiva e ho avuto modo di vedere quello che tu sei, la tua autenticità.

Dopo la sepoltura mi sono lasciata andare al processo del trapasso naturale.

Il mio corpo eterico ha cominciato a vibrare per entrare in una specie di vortice di Luce Bianca.

La sensazione che provavo, era quella di volare con leggerezza e nella leggerezza.

Le vibrazioni continuavano ad intensificarsi per potenza e velocità.

Mi sentivo espandere. Stavo bene.

Ad un certo punto il processo di trapasso si è stabilizzato e in questa fase mi sentivo nel vuoto, ma non mi sentivo sola.

Sentivo delle Presenze benefiche vicino a me. Io ero consapevole di tutto ciò che mi stava accadendo…ma avevo ancora il pensiero dei miei figli.

Dopo questa sensazione di vuoto, ho cominciato a vedermi attorniata da presenze conosciute ( parenti stretti e amici, anch’essi deceduti). Mi sono venute ad accogliere per rassicurarmi.

Dopo questo momento sono entrata in una fase di torpore, di contemplazione.

Fino ad allora non ho visto ambienti o ambientazioni definite in forme specifiche, ma assemblaggi di Luce bianca, azzurra, viola.

E’ un’altra Realtà, fatta di materia incandescente, sottile…il risultato di risonanza con le frequenze del proprio essere.

Non ti posso dire con precisione la durata del tempo di questa fase. Non è una questione di tempo quantitativo, ma di tempo qualitativo.

E’ un’altra realtà, te l’ho detto… Non è un tempo scandito dall’orologio, è un tempo relativo alla sostanza delle cose, all’Essere.

Non è un tempo consequenziale, è un tempo univoco.

Dopo questa fase di torpore, mi si è presentata la rivisitazione di tutto il mio vissuto, dal primo vagito al mio ultimo respiro.

Ho rivisitato le mie esperienze vissute da ogni punto di vista : pratico, mentale, emotivo, individuale, relazionale e accadimentale.

Questa fase è ancora in corso e ciò che sta pervenendo alla luce, è una lettura diversa del mio vissuto, perchè è quella relativa alla prospettiva della mia anima e non quella relativa al qui e ora della mia personalità.

Questa fase mi sta servendo per addivenire ad una giusta consapevolezza. Ecco perchè ti ho detto che non esistono carnefici e vittime…ma tutto si svolge secondo un determinato canovaccio.

Esistono sicuramente le responsabilità individuali. Ma tutto si legge per quello che è, non per quello che si può pensare, interpretare o può apparire.

In questo momento mi trovo a vivere in una dimensione in risonanza con il mio stato di coscienza.

Non è un ambiente o un luogo specifici. E’ una modalità di esistere in base a quello che ognuno è.

Di conseguenza la vita scorre secondo i dettami dell‘Essere, non secondo i dettami del fare.

Diciamo che da qui..si èper fare. Sulla Terra si fa…per essere.

Ancora però mi trovo in una fase di transizione, fino a quando il mio vissuto non avrà trovato la sua completa elaborazione.

Sono comunque nella Luce. Vivo secondo altre Leggi che non sono quelle terrene.

Queste Leggi riguardano codificazioni di informazioni sulla natura dell’Energia, sul suo movimento ed espansione.

Movimento a spirale ed espansione per risonanza e nonlocalizzazione, comunicazione telepatica, teletrasporto.

In questa dimensione esistono altre anime in risonanza.

Esistono forme, ma queste non sono delineate in confini precisi, proprio perchè l’energia è libera, è sottile.

I colori sono molto brillanti, incandescenti, dai mille toni e sotto-toni.

Questa Energia è un fattore precursore dell’energia densa, atomica. E’ la matrice.

Io sono ancora in una fase di ambientazione, di adattamento.

Coagulo le situazioni o gli incontri attraverso il pensiero.

Esistono Figure di Luce di riferimento. Sono Guide che vigilano e amorevolmente aiutano e sostengono,

Sono Presenze Angeliche. La Loro Natura è di Materia molto leggera, rarefatta ad alta densità di Luce, di Purezza.

Sono i nostri Maestri.

Continua.….

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE Seconda Parte

 

 

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE

Seconda parte

Così, in seguito, l’anima della mia cara amica ha continuato a dirmi :

La mia permanenza nella dimensione di Luce, alla quale sono pervenuta, mi sta permettendo di continuare ad elaborare l’esperienza del mio vissuto alla luce della Verità.

In questa elaborazione non mi trovo da sola, ma sono assistita da miei Maestri, che, amorevolmente, mi hanno accolto e aiutano la comprensione della consapevolezza.

Ciò che è riccamente appagante, è questa Realtà, fatta di autenticità e unicità.

Mi trovo a vivere in questa realtà dell’Essere, dove esiste soltanto la Consapevolezza dell’Amore.

Questi Maestri Sono Amore e agiscono all’unisono con ciò che Sono.

Ci si sente a casa, finalmente in assonanza con ciò che è Vero.

Qui non mi sento sola, non mi sento incompresa, non mi sento smarrita o confusa. Qui si vede e si è guidati nella Verità, attraverso l’Amore.

Non riesco a spiegarti con altre parole questa esistenza, ma ti dico che se, per raggiungere questo stadio, erano necessarie tutte le sofferenze che ho patito, allora ne è valsa la pena.

Anche perchè quelle sofferenze, per quanto devastanti per il corpo e lo spirito, sono passate. Sono state una fase. Ciò che conta, è che io sono riuscita a raggiungere questo traguardo.

Con questo non voglio dire che abbandono o rinnego la realtà terrena e tutto ciò che mi lega ad essa. Voglio soltanto affermare che, grazie al raggiungimento di questo traguardo, vedo le cose per quello che sono e non per quello che possono sembrare.

La mia osservazione è senza recriminazioni. Mi rendo conto sempre di più che ogni cosa ha avuto un proprio senso e significato nel mosaico della mia esistenza.

Non si deve interpretare l’esistenza come discontinua tra la vita e la morte, ma come un continuum.

Ogni incarnazione rappresenta la messa in opera di un piano in itinere.

Per farti comprendere di qua si progetta sulla carta, nell’incarnazione si agisce concretamente.

Di qui si continua ad evolvere, ma l’evoluzione riguarda l’Essere, lo stato dell’Essere, spogliato dal veicolo della personalità.

Incarnandosi, si evolve attraverso la personalità.

La differenza consiste che nel Mondo ultraterreno si vive secondo il grado della propria coscienza animica, nel mondo dell’incarnazione si vive secondo la coscienza della personalità, allineanda con la coscienza dell’anima.

Proprio questo stato di cose permette, attraverso l’esperienza, il progredire della consapevolezza.

In questo mio presente la mia anima possiede tutte le memorie del suo vissuto e delle personalità assunte, di incarnazione in incarnazione, come anche di quella mia ultima.

Quando ero incarnata, queste memorie sussistevano comunque, ma io non me ne rendevo conto e rimanevo concentrata sull’esperienza della mia personalità, veicolo, che la mia anima aveva scelto, per espletare il suo piano.

E questa finta separazione mi ha permesso di agire e reagire senza il condizionamento del ricordo della coscienza della mia anima.

Scopo di questo gioco è raggiungere il grado in cui la personalità agisce secondo l’anima, indipendentemente dal suo ricordo.

Quando questo avviene, l’individuo si trova ad essere allineato con il suo progetto.

Ciò favorisce il libero flusso e situazioni di minore sofferenza e conflitti.

Sono finalmente in pace. E’ come se avessi chiuso per sempre una fase della mia esistenza, guarendo, rinascendo a una nuova coscienza liberatoria verso orizzonti nuovi e più promettenti, perchè più consoni con la Verità.

Sono in compagnia di altre anime.

Qui il Tempo non è scandito dal “prima e dal dopo”, ma da ciò che è. Non da ciò che è stato o da ciò che sarà. Ma soltanto da ciò che è. Dunque si vive in base allo stato dell’Essere.

Il “fare” è delineato dal movimento dello stato dell’Essere, che, a sua volta dà un imprinting vibrazionale per l’ecosistema spirituale.

E’ un’altra Realtà. Esistono altre Leggi…….”