LA CAUSA PRIMA DEL SENSO DI SOLITUDINE E DEL SENTIMENTO DI PAURA

LA CAUSA PRIMA DEL SENSO DI SOLITUDINE E DEL SENTIMENTO DI PAURA

L’uomo, all’origine di tutti i tempi, involvendo per stato di coscienza nella dualità, ha lasciato dietro di sé uno status vivendi allineato con la Coscienza della Verità, con la Coscienza dell’Essere.

La sua discesa vibrazionale ha provocato uno scollamento con la Coscienza del Tutto e un divaricamento tra le due parti complementari , unite nella monade ( androginia Uomo archetipale).

Tutto ciò ha causato nel suo iter, gradualmente, l’interporsi di un velo, il velo dell’oblio e della illusione ( percezione alterata della realtà).

Ad un certo punto, l’uomo in questo processo di caduta non ha più riconosciuto la sua vera Origine e non si è più riconosciuto in Essa.

Dunque è diventato un essere inconsapevole ( consapevolezza è il riconoscimento di ciò che è vero in assoluto).

Allontanandosi, per caduta di vibrazione, dal proprio Archetipo, l’uomo ha finito per percepire la realtà esterna come separata da sé ( idea di separazione dell’Ego).

Questa percezione relativa e relativizzata lo ha portato a concepire l’altro come estraneo da se stesso.

E l’origine prima del senso di solitudine trova il suo fondamento in questa percezione soggettiva sfalsata, che detta una condizione di isolamento.

La percezione della condizione di solitudine è il risultato del vuoto a livello vibrazionale, in seguito all’allontanamento, da parte dell’uomo, dalla Coscienza del proprio Archetipo e alla divaricazione della propria controparte complementare ( anima gemella di risonanza).

La condizione di solitudine può essere anche il risultato di una assenza imprescindibile : l’assenza di Amore.

L’Amore è il Linguaggio primo della Vita, che con la Sua Forza attrattiva e coesiva dona unità e pienezza.

La condizione del senso di solitudine è legata, quindi, a una mancanza, a un vuoto. E tutto ciò conduce al sentimento di paura.

Dunque, questa condizione umana terrena è l’effetto del processo di caduta vibrazionale involutiva nella materia duale, che ha dato origine al ciclo del divenire.

Cosa può riscattare la condizione umana, endogena allo status quo ?

Il Richiamo costante e presente della Sorgente, dalla quale ogni cosa è stata concepita e creata.

Questo Richiamo e questa connessione esistono in virtù del fatto che ogni essere possiede nel suo Nucleo, nella sua Essenza, il DNA Divino.

Ogni essere contiene in sé la Scintilla del Grande Fuoco.

E questo Richiamo consente che, ad un certo punto del suo migrare, il pellegrino si possa accorgere e fare affiorare la memoria di ciò che egli veramente è, al di là di ogni falsa identificazione e interpretazione della realtà.

Questa rimembranza sottile conduce ad una profonda nostalgia del proprio vero stato, che spinge l’individuo a risvegliarsi a se stesso, a risvegliarsi alla Verità.

La fase di risveglio innesca un iter di ascesa graduale vibrazionale di coscienza verso il recupero della Verità ( processo di ascesa).

L’uomo ha sempre cercato di colmare inconsciamente il vuoto, provocato dal distacco dalla Coscienza del proprio Archetipo, con gli strumenti che, via via, ha trovato lungo il suo cammino esperenziale evolutivo di coscienza.

Questi strumenti hanno rappresentato le proiezioni di credenze e convinzioni ideologiche, culturali, religiose, familiari, soggettive, e le proiezioni delle immagini dell’inconscio collettivo.

Questo modo di procedere lo ha allontanato sempre di più dalla Verità ( falsi idoli), dalla Verità di se stesso, cadendo nella trappola della falsa convinzione di libertà e nella gabbia delle proprie illusioni, distorsioni e aberrazioni, che lo hanno reso schiavo.

In questi tempi storici il Richiamo della Fonte Primaria Creatrice è impellente. La Sua Chiamata è inderogabile.

Tutti sono interpellati a risvegliarsi dal torpore e dal sonno ipnotico.

I tempi sono pronti e ognuno può riscattarsi per ritrovare e recuperare la vera dignità del proprio antico lignaggio e per riacquisire la consapevolezza del proprio vero ruolo e del vero valore di libertà personale, che è il raggiungimento della propria vera autorealizzazione.

L’uomo è chiamato a rammentarsi del suo vero Nome, della sua vera Nota, suggello della propria autenticità e unicità.

L’uomo deve recuperare il vero significato dell’Amore, che non è da confondere con il culto e la ottusa visione narcisistica dell’egotismo, ma che è in sostanza la capacità attiva, nel giusto discernimento, di accoglienza, di ascolto, di apertura senza giudizio verso se stessi e gli altri, nella concezione di unità nel Tutto, non di separazione.

Questo salto di coscienza esorcizzerà gradualmente il senso di solitudine, di esilio e il sentimento di paura, che hanno accompagnato l’uomo nel suo antico migrare.

LA LEGGE DI CAUSA-EFFETTO

LA LEGGE DI CAUSA-EFFETTO

La Vita non comprende soltanto l’excursus esperienziale nella realtà terrena.

La Vita comprende tutte le modalità di esistere, di esistenza nella loro interezza.

Tutto persegue un proprio scopo, tutto ha una propria funzione.

Ogni cosa, dunque, ha la sua necessità di esistere e la funzione di ogni cosa collabora alla trasmutazione dell’inconsapevolezza allo stato di consapevolezza della Verità.

Ma è anche vero che non si possono legittimare ad oltranza le conseguenze delle azioni inconsapevoli .

Esiste una causa ed esiste un effetto.

Chi di spada ferisce, di spada perisce”.

La Legge di Causa-Effetto è inesorabile secondo la Logica del divenire.

La Legge di Causa-Effetto converte l’inconsapevolezza nella consapevolezza, nell’ottica della promozione dell’evoluzione interiore.

Dunque, ogni cosa ha un proprio senso e una funzione, e il divenire di ogni cosa si muove secondo la Logica e la Dialettica della Legge di Causa-Effetto.

Ognuno dunque raccoglie ciò che semina.

E se la semina è buona, il raccolto è altrettanto buono.

E’ bene, però, non confondere le difficoltà e gli impedimenti, che si incontrano lungo il cammino, con i risultati conseguiti. Perchè le difficoltà e gli impedimenti sono accadimenti, che possono attestare una necessità in itinere, allo scopo di fare pervenire a una presa di coscienza o a dei risultati nuovi, oppure ancora alla sincronicità, che conduce al risultato stesso nel momento giusto.

Se il terreno seminato è fertile, le intemperie non vanificheranno la nascita dei virgulti.

I risultati sono buoni, quando sono l’effetto di un processo, che implica una dirittura di marcia e di azione secondo i canoni dell’Amore.

L’Amore implica il discernimento tra ciò che è falso e ciò che è vero.

L’Amore rende “ uno” la sostanza con la forma, l’Essere con l’apparenza.

Nel processo evolutivo interiore dell’individuo l’Amore, da attributo, si trasforma in stato dell’Essere.

Dunque nell’iter del divenire dello stato di consapevolezza, attraverso l’esperire, si individuano tre stadi:

Prendere coscienza del vero significato dell’Amore, attraverso l’esperienza del non-Amore

Mettere in atto questa presa di coscienza, attraverso l’espletamento della capacità di amare ( Amore come attributo)

Diventare Amore nella sostanza e nella forma ( Essere Amore).

La terza fase dell’esperire comincia gradualmente a manifestarsi nell’individuo con il processo di ascesa e di integrazione.

Tutto, dunque, fa parte e persegue lo scopo del Divenire.

Anche ciò che viene chiamato Male, ha una sua necessità intrinseca.

Ciò che viene chiamato Male si può identificare con il non- Amore, cioè con la negazione dell’Amore.

Nella realtà terrena duale il Male ha le sue radici, ma come alla notte segue il giorno, così al Male segue il Bene, l’Amore.

Per non-Amore si intende tutto ciò che separa, discrimina ( egopatia).

Effetti del non-Amore sono la paura, la sofferenza, la solitudine, l’angoscia, le aberrazioni, le perversioni, la distruzione, la desolazione, la malattia.

L’Amore libera e guarisce.

Ma, per arrivare al riconoscimento dell’Amore, occorre fare esperienza del non-Amore.

Ogni individuo, comunque, è responsabile di ciò che pensa e di ciò che fa, perchè ogni pensiero e ogni azione provocano in modo ineluttabile delle specifiche conseguenze.

Lo stato di inconsapevolezza non legittima ad oltranza lo stato di ignoranza.

La Legge di Causa-Effetto è una Legge Universale.

Una pietra gettata , anche inconsapevolmente, in uno stagno, produce inesorabilmente degli effetti, delle conseguenze.

E’ tempo di Essere….

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE Prima parte

Dopo la morte : una testimonianza reale

Da una conversazione dal mondo ultraterreno, attraverso la comunicazione telepatica

Individualità di una cara amica trapassata in tempo recente e prematuramente , in seguito a una grave e lunga malattia.

A quattro mesi dopo la sua morte, così dice…

Già prima che io trapassassi, mi libravo con il mio corpo eterico sull’ambiente, nel quale il mio corpo fisico si trovava e cominciavo a percepire le cose e le persone in modo diverso. Le percepivo con i sensi eterici, non con quelli fisici.

E pertanto la mia vista non era solo locale. Vedevo il mio corpo fisico sofferente e martoriato, ansimante e lo vedevo da fuori, come se cominciasse ad essermi estraneo.

Vedevo e sentivo le persone che erano vicine a me e ne percepivo i pensieri e i sentimenti.

Tutto questo al di là della mia mente fisica, che ormai era annebbiata dai farmaci.

Lì, ho cominciato a capire che stavo per trapassare. Non avevo paura. Non volevo lasciare i miei figli e il mio compagno.

Mi preoccupavo per i miei figli. Avevo tanto lottato contro la malattia per loro, e ora volevo continuare a farlo.

Ma questa era la volontà della mia mente fisica ( della personalità), non era la volontà della mia anima.

La mia anima aveva deciso di recidere il cordone eterico con la vita fisica terrena e, quando è successo, ho sentito una forte spinta, come una espulsione del mio corpo eterico, come una separazione, un taglio.

Se, prima del trapasso, il mio corpo eterico si dilatava, ma continuava ad essere attaccato al corpo fisico, nel momento della morte fisica, il corpo eterico si è staccato, si è separato.

Ho sentito quindi uno strappo, ma senza dolore.

Non ero spaventata, perchè era come se già sapessi cosa stava per succedere.

Ciò che più mi ha sconvolta a livello emotivo, è stato il dolore dei miei figli, del mio compagno e di tutte le persone che, sinceramente, si addoloravano o soffrivano per la mia morte.

Lo strazio dei parenti crea una forte sofferenza. Io ero consapevole della mia morte.

E sono stata vicina con il mio corpo eterico ai miei figli, al mio compagno e anche a mia madre, fino al giorno della mia sepoltura.

Ho partecipato e percepito tutto ciò che si è svolto ed è accaduto in questo frattempo.

Sono venuta anche da te ( la scrivente e ricevente), anche prima che tu te ne accorgessi, la mattina, prima del mio funerale.

Mi faceva specie vederti dalla mia nuova prospettiva e ho avuto modo di vedere quello che tu sei, la tua autenticità.

Dopo la sepoltura mi sono lasciata andare al processo del trapasso naturale.

Il mio corpo eterico ha cominciato a vibrare per entrare in una specie di vortice di Luce Bianca.

La sensazione che provavo, era quella di volare con leggerezza e nella leggerezza.

Le vibrazioni continuavano ad intensificarsi per potenza e velocità.

Mi sentivo espandere. Stavo bene.

Ad un certo punto il processo di trapasso si è stabilizzato e in questa fase mi sentivo nel vuoto, ma non mi sentivo sola.

Sentivo delle Presenze benefiche vicino a me. Io ero consapevole di tutto ciò che mi stava accadendo…ma avevo ancora il pensiero dei miei figli.

Dopo questa sensazione di vuoto, ho cominciato a vedermi attorniata da presenze conosciute ( parenti stretti e amici, anch’essi deceduti). Mi sono venute ad accogliere per rassicurarmi.

Dopo questo momento sono entrata in una fase di torpore, di contemplazione.

Fino ad allora non ho visto ambienti o ambientazioni definite in forme specifiche, ma assemblaggi di Luce bianca, azzurra, viola.

E’ un’altra Realtà, fatta di materia incandescente, sottile…il risultato di risonanza con le frequenze del proprio essere.

Non ti posso dire con precisione la durata del tempo di questa fase. Non è una questione di tempo quantitativo, ma di tempo qualitativo.

E’ un’altra realtà, te l’ho detto… Non è un tempo scandito dall’orologio, è un tempo relativo alla sostanza delle cose, all’Essere.

Non è un tempo consequenziale, è un tempo univoco.

Dopo questa fase di torpore, mi si è presentata la rivisitazione di tutto il mio vissuto, dal primo vagito al mio ultimo respiro.

Ho rivisitato le mie esperienze vissute da ogni punto di vista : pratico, mentale, emotivo, individuale, relazionale e accadimentale.

Questa fase è ancora in corso e ciò che sta pervenendo alla luce, è una lettura diversa del mio vissuto, perchè è quella relativa alla prospettiva della mia anima e non quella relativa al qui e ora della mia personalità.

Questa fase mi sta servendo per addivenire ad una giusta consapevolezza. Ecco perchè ti ho detto che non esistono carnefici e vittime…ma tutto si svolge secondo un determinato canovaccio.

Esistono sicuramente le responsabilità individuali. Ma tutto si legge per quello che è, non per quello che si può pensare, interpretare o può apparire.

In questo momento mi trovo a vivere in una dimensione in risonanza con il mio stato di coscienza.

Non è un ambiente o un luogo specifici. E’ una modalità di esistere in base a quello che ognuno è.

Di conseguenza la vita scorre secondo i dettami dell‘Essere, non secondo i dettami del fare.

Diciamo che da qui..si èper fare. Sulla Terra si fa…per essere.

Ancora però mi trovo in una fase di transizione, fino a quando il mio vissuto non avrà trovato la sua completa elaborazione.

Sono comunque nella Luce. Vivo secondo altre Leggi che non sono quelle terrene.

Queste Leggi riguardano codificazioni di informazioni sulla natura dell’Energia, sul suo movimento ed espansione.

Movimento a spirale ed espansione per risonanza e nonlocalizzazione, comunicazione telepatica, teletrasporto.

In questa dimensione esistono altre anime in risonanza.

Esistono forme, ma queste non sono delineate in confini precisi, proprio perchè l’energia è libera, è sottile.

I colori sono molto brillanti, incandescenti, dai mille toni e sotto-toni.

Questa Energia è un fattore precursore dell’energia densa, atomica. E’ la matrice.

Io sono ancora in una fase di ambientazione, di adattamento.

Coagulo le situazioni o gli incontri attraverso il pensiero.

Esistono Figure di Luce di riferimento. Sono Guide che vigilano e amorevolmente aiutano e sostengono,

Sono Presenze Angeliche. La Loro Natura è di Materia molto leggera, rarefatta ad alta densità di Luce, di Purezza.

Sono i nostri Maestri.

Continua.….

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE Seconda Parte

 

 

DOPO LA MORTE : UNA TESTIMONIANZA REALE

Seconda parte

Così, in seguito, l’anima della mia cara amica ha continuato a dirmi :

La mia permanenza nella dimensione di Luce, alla quale sono pervenuta, mi sta permettendo di continuare ad elaborare l’esperienza del mio vissuto alla luce della Verità.

In questa elaborazione non mi trovo da sola, ma sono assistita da miei Maestri, che, amorevolmente, mi hanno accolto e aiutano la comprensione della consapevolezza.

Ciò che è riccamente appagante, è questa Realtà, fatta di autenticità e unicità.

Mi trovo a vivere in questa realtà dell’Essere, dove esiste soltanto la Consapevolezza dell’Amore.

Questi Maestri Sono Amore e agiscono all’unisono con ciò che Sono.

Ci si sente a casa, finalmente in assonanza con ciò che è Vero.

Qui non mi sento sola, non mi sento incompresa, non mi sento smarrita o confusa. Qui si vede e si è guidati nella Verità, attraverso l’Amore.

Non riesco a spiegarti con altre parole questa esistenza, ma ti dico che se, per raggiungere questo stadio, erano necessarie tutte le sofferenze che ho patito, allora ne è valsa la pena.

Anche perchè quelle sofferenze, per quanto devastanti per il corpo e lo spirito, sono passate. Sono state una fase. Ciò che conta, è che io sono riuscita a raggiungere questo traguardo.

Con questo non voglio dire che abbandono o rinnego la realtà terrena e tutto ciò che mi lega ad essa. Voglio soltanto affermare che, grazie al raggiungimento di questo traguardo, vedo le cose per quello che sono e non per quello che possono sembrare.

La mia osservazione è senza recriminazioni. Mi rendo conto sempre di più che ogni cosa ha avuto un proprio senso e significato nel mosaico della mia esistenza.

Non si deve interpretare l’esistenza come discontinua tra la vita e la morte, ma come un continuum.

Ogni incarnazione rappresenta la messa in opera di un piano in itinere.

Per farti comprendere di qua si progetta sulla carta, nell’incarnazione si agisce concretamente.

Di qui si continua ad evolvere, ma l’evoluzione riguarda l’Essere, lo stato dell’Essere, spogliato dal veicolo della personalità.

Incarnandosi, si evolve attraverso la personalità.

La differenza consiste che nel Mondo ultraterreno si vive secondo il grado della propria coscienza animica, nel mondo dell’incarnazione si vive secondo la coscienza della personalità, allineanda con la coscienza dell’anima.

Proprio questo stato di cose permette, attraverso l’esperienza, il progredire della consapevolezza.

In questo mio presente la mia anima possiede tutte le memorie del suo vissuto e delle personalità assunte, di incarnazione in incarnazione, come anche di quella mia ultima.

Quando ero incarnata, queste memorie sussistevano comunque, ma io non me ne rendevo conto e rimanevo concentrata sull’esperienza della mia personalità, veicolo, che la mia anima aveva scelto, per espletare il suo piano.

E questa finta separazione mi ha permesso di agire e reagire senza il condizionamento del ricordo della coscienza della mia anima.

Scopo di questo gioco è raggiungere il grado in cui la personalità agisce secondo l’anima, indipendentemente dal suo ricordo.

Quando questo avviene, l’individuo si trova ad essere allineato con il suo progetto.

Ciò favorisce il libero flusso e situazioni di minore sofferenza e conflitti.

Sono finalmente in pace. E’ come se avessi chiuso per sempre una fase della mia esistenza, guarendo, rinascendo a una nuova coscienza liberatoria verso orizzonti nuovi e più promettenti, perchè più consoni con la Verità.

Sono in compagnia di altre anime.

Qui il Tempo non è scandito dal “prima e dal dopo”, ma da ciò che è. Non da ciò che è stato o da ciò che sarà. Ma soltanto da ciò che è. Dunque si vive in base allo stato dell’Essere.

Il “fare” è delineato dal movimento dello stato dell’Essere, che, a sua volta dà un imprinting vibrazionale per l’ecosistema spirituale.

E’ un’altra Realtà. Esistono altre Leggi…….”

LA VERITA’ E I FALSI PROFETI

LA  VERITA’  E   I   FALSI   PROFETI

Esiste una sola Verità e tutto ciò che non rivela il connubio stretto con la Verità, è inganno.

La Verità è insita nel Nucleo originario di ciascuno, dunque esiste un richiamo interiore che conduce alla Verità.

Questo richiamo è ciò che si può definire come un forte magnete, in grado di attirare, di ricongiungere ogni individuo alla Sua Eterna Matrice.

Ma questo richiamo prepotente, perchè fortemente magnetico, può essere obnubilato dalle scorie e dagli strati di inconsapevolezza, presenti e radicati nell’individuo, e alimentati da stati di coscienza involuti o ottenebrati.

Questa situazione produce caos, scompiglio e confusione, come ad un navigante che, nel suo errare, non riesce a trovare la stella polare per il suo giusto orientamento.

Egli non trova la stella polare, perchè ha perso le sue coordinate e quindi naviga nel mare dell’incertezza, in preda ai fumi del travisamento della realtà, prodotto dalle proprie proiezioni illusorie ( miraggi) o dalle proiezioni altrui.

In queste condizioni l’individuo è fortemente vulnerabile, facile preda, in balìa di manipolazioni e di mistificazioni da parte di terzi.

Questo navigante, smarrito nel mare dell’ignoranza e dell’oblio, confonde nel suo cielo ogni stella, che incontra, come la vera stella polare e quindi procede alla rinfusa, fino a quando nel silenzio ( presenza dell’Essere) comincia ad attivarsi la memoria della Verità, marchio indelebile dell’Essere.

A questo punto egli comincia a risvegliarsi da un torpore ipnotico e cieco, che gradatamente ripristina una connessione con l’Essere, con la Verità.

La fede è il frutto del ripristino di questa connessione, che si era interrotta.

Da questo momento in poi, l’individuo intraprende un cammino rivolto al discernimento tra ciò che è vero e ciò che è falso.

E ciò che è vero, trova una risonanza inconfutabile nel profondo.

E questa risonanza non è la conseguenza di un credo, ma riveste la voce di un sentire, di una intuizione, che non può essere collegata a nessuna forma-pensiero od elaborazione intellettuale di qualsiasi natura.

L’individuo in questo caso sa senza sapere ciò che sa.

Chi non sa distinguere questa voce, è perchè ancora non è in grado di riconoscere la Verità, che naturalmente gli appartiene.

E se non la riconosce, è perchè egli non è in risonanza con Essa.

Esistono comunque dei parametri che possono aiutare a riconoscere la Verità dall’inganno.

L’Essere incarna l’Assoluto, lo stato archetipale, l’Essenza pura della Vita.

Dunque nell’Essere la sostanza corrisponde alla forma.

L’Essere incarna Bellezza, Armonia, Amore.

E’ un falso profeta colui che esprime pensieri, intenzioni e parole improntate sulle mistificazioni, sul giudizio, sul pregiudizio, dunque sull’idea di separazione  ( distorsioni e patologie dell’Ego).

Il vero profeta agisce e parla secondo i valori della com-prensione, della lucida analisi, priva di giudizio o pregiudizio nell’intento di unire, non di mettere gli uni contro gli altri, non di alimentare sentimenti di rabbia o di odio distruttivi, e non di diffamare o denigrare alcuno.

L’Amore si sa riconoscere. Il suo tocco è inequivocabile e lascia sempre la traccia di sé, perchè l’Amore è la linfa vitale, è il Respiro di Dio.

L’Amore risveglia, travolge, trasforma, trasmuta, affina, armonizza, libera, guarisce.

L’Amore è il linguaggio principe per eccellenza.

E’ il linguaggio, il cui motore è il cuore, non la mente.

L’Amore accoglie, rassicura, dà pace, dà benessere, dà nutrimento.

L’Amore è la corrente che porta al ritrovamento della stella polare ( Dio).

IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LE ANIME GEMELLE Parte seconda

 

 

 

IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LE ANIME GEMELLE        Parte seconda

Il processo di integrazione riguarda principalmente l’allineamento dell’Ego alla realtà dell’anima, che, a sua volta, tende ad allinearsi con la realtà del Sè.

Questo allineamento è favorito ed accelerato dalla relazione tra anime gemelle.

Possono esplicarsi varie tipologie di ruoli, ma la relazione che esprime il carattere di pieno completamento, è la relazione di coppia, in quanto , in questo caso, si verifica una complementarietà anche sul piano fisico-sessuale.

L’energia sessuale esplica in tali condizioni una potente opera creatrice e trasmutatrice, con salti quantici di coscienza ( vedi articolo sulla sessualità).

Quando si verificano il reincontro e la relazione piena e consapevole tra due individui, legati da un gemellaggio animico, la potente attrazione, frutto del magnetismo animico, conduce ad una fusione completa per ritrovare le condizioni dell’unità.

Se si verifica il riconoscimento, è perchè entrambi si trovano ad una soglia di consapevolezza che permette il riconoscimento stesso.

E il riconoscimento produce l’attivazione di memorie sopite e la coscienza del legame animico.

Il legame animico è specifico nella sua peculiarità, perchè manifesta una assonanza o una risonanza, dunque delle affinità elettive.

Quando avviene un reincontro tra due anime gemelle, questo è sempre la manifestazione di un percorso individuale in scala evolutiva.

Il reincontro tra anime gemelle, che incarnano ruoli al di fuori di quelli di coppia ( madre, padre, figlio, fratello…), riveste per lo più un significato e uno scopo di accompagnamento e di guida nel corso di una esistenza.

La natura del ruolo investito dipende dal piano individuale e dal tipo di assonanza. Esistono assonanze specifiche che possono anche determinare la natura e la predisposizione ad incarnare determinare ruoli.

Può essere che, nel corso delle varie esistenze, un individuo possa reincontrare stesse anime gemelle.

Questo comporta il fatto che è necessario, poiché esse sono accomunate da un percorso simile per progettualità.

Quindi un individuo nel suo iter evolutivo incontrerà e reincontrerà un determinato numero di anime gemelle, consone al proprio progetto.

Ma ciò che si differenzia, di volta in volta, è che l’esperienza si esplica, via via, su un grado più ampio di consapevolezza.

Quando avviene il reincontro consapevole tra due individui in gemellaggio animico, è inevitabile che la relazione segua il suo corso.

Possono verificarsi resistenze o difficoltà, ma queste sono destinate a essere trascese, perchè l’anima di entrambi ha bisogno di quella esperienza per avanzare nel suo progetto.

E quando avviene ciò, la relazione che ne consegue, esprime l’esperienza concreta di un percorso, di un progetto da realizzare insieme nel tempo, secondo gli intenti superiori individuali al servizio della Causa della Luce.

Ecco perchè il reincontro consapevole tra anime gemelle si verifica, per lo più, lungo il processo di ascesa, nel quale si instaura il processo di integrazione.

Quando avviene invece il reincontro tra due individui, uniti da un gemellaggio animico, che non si trovano entrambi ad una soglia di consapevolezza in grado di concepire il riconoscimento, questo evento è da considerarsi come una possibilità che può concretizzarsi nel momento giusto.

L’anima attrae a sé degli eventi consoni alla sua progettualità. E attrae a sé anche le possibilità più appropriate al suo scopo.

Se questo reincontro avviene, è perchè quella possibilità è la più attendibile per realizzare i fini dell’anima.

In questo caso chi, tra i due, è più consapevole, fa da traino, da guida per accelerare la presa di coscienza dell’altro.

IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LE ANIME GEMELLE Parte prima

 

 

IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE E LE ANIME GEMELLE  Parte prima

Ogni individualità esprime il proprio stato di coscienza attraverso un corredo vibrazionale proprio e inequivocabile.

L’anima è figlia dello Spirito, è la scintilla del Fuoco dello Spirito, che si incarna in vita, in vita per completare il proprio processo evolutivo di ascesa verso la riappropriazione della Verità.

L’Ego è il veicolo dell’anima incarnata che provvede ad adempiere al piano incarnativo dell’anima stessa nel qui e ora.

Quando l’anima risvegliata inizia il suo processo di ascesa, avviene un iter di integrazione dell’Ego allo stato di consapevolezza raggiunto dall’anima.

Questa è una fase indispensabile per proseguire il processo di ascesa, che prevede in seguito l’integrazione( l’allineamento) con le frequenze dello Spirito e quindi con le frequenze del proprio Archetipo.

Nel processo incarnativo assumono grande rilievo le esperienze attraverso incontri e relazioni.

Di importante valore è l’integrazione di un individuo in ascesa con le proprie controparti animiche, per accelerare l’ascesa stessa.

Esiste un gemellaggio di anime per risonanza e assonanza.

Per risonanza quando le due controparti, integrandosi ricostituiscono la monade originaria, attraverso l’ampliamento esponenziale di una unica Nota.

Queste due controparti complementari in origine erano un tutt’uno e risuonavano secondo una unica Nota ( uomo archetipale con struttura androgina) . In seguito al processo di caduta si sono separate ( trauma originario), pur mantenendo tra di loro un filo conduttore sottile di comunicazione come richiamo l’una all’altra.

Il gemellaggio per assonanza sussiste quando le Note della propria controparte sono affini per echi sonori ( due Note diverse, la cui integrazione dà origine a una nuova Nota).

Queste anime gemelle sono assonanti per affinità elettive, secondo la complementarietà della specificità della famiglia animica di appartenenza.

Esistono sette famiglie animiche in relazione ai 7 Raggi dell’Energia settemplice di Colui che E’.

Ad ogni famiglia appartengono numerosi gruppi di anime, differenziati tra loro da sottotoni della Nota madre.

Tutti questi sottotoni esprimono peculiarità e specificità propria, secondo la Progettualità Archetipica della Creazione.

Nel momento in cui si realizza un incontro di due individualità incarnate , caratterizzate da gemellaggio animico, questo evento si contraddistingue secondo la combinazione musicale in itinere.

Una anima, evolvendo attraverso l’esperienza delle incarnazioni, muta, secondo il grado di consapevolezza, la propria sonorità verso un accordo sempre più armonioso e completo con la Nota madre della propria famiglia.

Questo graduale accordo si consegue non soltanto attraverso l’ampliamento di coscienza, ma anche, e in gran valore, attraverso un processo di integrazione con le proprie anime gemelle.

E, via via, il reincontro avviene secondo le necessità di un’anima che ha bisogno di una determinata Nota in un dato momento del proprio cammino, per poter passare ad uno stadio ulteriore.

Quando avviene ciò, ecco che quell’anima attira a sé, per la Legge di Risonanza o Assonanza, un’altra anima in grado di formulare quel determinato accordo, necessario al processo evolutivo di ascesa.

E’ come se in uno spartito musicale occorresse, via via, richiamare delle note o sottotoni specifici, per trovare degli accordi secondo Armoniche.

Non esiste un numero quantitativo preciso delle proprie anime gemelle per estrazione familiare, poiché gli Archetipi contengono possibilità illimitate.

La Famiglia animica racchiude la specificità della individualità dell’Anima, figlia dello Spirito, Nucleo dell’ Entità.

L’ EGO E LE SUE DISTORSIONI

 

 

L’EGO E LE SUE DISTORSIONI

Il processo di differenziazione della Manifestazione dell’Essere procede per gradi sino a raggiungere lo stadio della individualizzazione e quindi dell’Ego.

Quindi ciò che viene chiamato Ego, è da intendere come lo stadio finale del processo di differenziazione.

L’Ego, dunque, si identifica con quelle caratteristiche individuali, atte ad esprimere la soggettività della persona, per adempiere al proprio progetto animico.

L’Ego è un aspetto parziale del Sé e ha lo scopo di esteriorizzare oggettivamente le tendenze, gli atteggiamenti, le convinzioni, le credenze, i pensieri, le emozioni di una persona.

L’Ego ha la visione della realtà frammentata, poiché l’Io si vive separato dall’altro.

La visione dell’Ego è limitata a causa dell’orizzonte limitato.

L’Ego, percependo la realtà come un insieme di elementi a se stanti, finisce col porre delle barriere, dei confini tra sé e gli altri, considerando gli altri, gli altri elementi, estranei a sé.

Di conseguenza il suo discernimento viene espletato in base a questa convinzione e alla valutazione che ne risulta.

Quindi il giudizio di bello, brutto, buono, cattivo, dolce, amaro, piacevole, disdicevole, e così via, si relativizza, seguendo i dettami della personalità, impartiti dall’esperienza soggettiva o, indirettamente, dai condizionamenti indotti dalla famiglia, dalla cultura, dalla religione, dal sociale.

Inoltre l’Ego ha una propria visione anche di sé e questa immagine corrisponde alle credenze consce e inconsce , espressione del proprio vissuto.

L’Ego è una struttura dell’essere, indispensabile alla manifestazione della vita incarnata. Indispensabile perchè la sua funzione è anche quella di provvedere alla sopravvivenza, tramite l’esplicazione e l’appagamento dei bisogni primari e tramite il raggiungimento di obiettivi concreti per realizzare la vita contingente e quotidiana.

Nel momento in cui avviene l’ incarnazione in un corpo fisico e man mano che si consolida il radicamento nella realtà terrena, l’individuo perde la memoria dell’esistenza della propria anima e del suo piano, per identificarsi totalmente con il proprio Io.

La totale identificazione con il proprio Ego porta a identificarsi anche con i connotati egoici ( nome, sesso, corpo fisico, famiglia, classe sociale, professione, ruolo, beni materiali ).

Quando si attua questa totale identificazione , succede che l’individuo perde il contatto con la propria parte animica, finendo con l’espletare la vita secondo e soltanto attraverso i crismi egoici.

Succede anche che , a causa della visione limitata dell’Io, la persona interiorizzi una immagine di sé e degli altri distorta, che dà adito a fraintendimenti, a illusioni, a falsi bisogni, ad aberrazioni.

Quello che è in grado di svegliare la coscienza da questo torpore è la sofferenza.

La sofferenza ha lo scopo di pungolare la coscienza dell’Io, per aprirla a una nuova visione di sé e della realtà.

Le crisi interiori profonde scuotono l’individuo, per risvegliarlo dal sonno ipnotico e cercare nuove risposte alle proprie domande e un senso della propria vita e della Vita.

La paura della morte fa da richiamo costante, affinchè la mente individuale non dimentichi del tutto il ricordo della Verità.

La morte mette a nudo le false convinzioni dell’Ego e ispira l’Io ad oltrepassare il velo dell’apparire.

Davanti alla morte cadono tutte le illusioni egoiche, lasciando un vuoto nel quale si può ritrovare il mistero della Vita.

La mente dell’Ego vuole tutto spiegare e capire secondo la sua logica, improntata sulle note della razionalità.

Ma il ricordo dell’essenza della Verità risiede nel Centro del Cuore, sede dell’Intuizione e della Saggezza.

Ogni paura legata all’uomo è soltanto il surrogato della paura primaria della morte, intesa da parte dell’Io come la fine di sé, come la fine del proprio delirio di attaccamento e possesso, come la fine di tutti i propri sogni e affetti.

Questa convinzione è talmente radicata nell’ Ego che l’individuo è portato ad esorcizzare l’esistenza della morte, come se questa non esistesse affatto oppure esistesse soltanto per gli altri.

La negazione della morte conduce ad alimentare le illusioni e le distorsioni egoiche.

La paura della morte è associata alla paura dell’abbandono e della solitudine, ancorata nell’Ego.

La paura della morte è associata al trauma originario, subito in seguito alla decisione dell’uomo archetipale di discendere nella Materia, che provocò la separazione dalla propria controparte animica ( parte complementare per eccellenza, la cui integrazione costituisce la propria monade).

Ogni lutto riconduce l’individuo a quel lontano trauma.

Nel momento in cui l’individuo prende coscienza della funzione della morte, amplia la propria visione della realtà, adducendo un significato nuovo e più consapevole.

TUTTO SI SVOLGE SECONDO UN DISEGNO

TUTTO SI SVOLGE SECONDO UN DISEGNO

Ognuno attira a sé le condizioni e le situazioni che gli competono per necessità in itinere.

Ognuno vive delle situazioni che sono necessarie alla sceneggiatura sul proprio palcoscenico della vita.

E ognuno attira queste situazioni in base a un proprio canovaccio, la cui stesura viene realizzata a monte, secondo un progetto in divenire.

Alcune situazioni si realizzano per la Legge della Causa-Effetto. Altre situazioni si concretizzano perchè quell’individuo ha bisogno di esperire quelle condizioni, che catalizzeranno in lui una presa di coscienza e una profonda trasformazione.

Altre situazioni vengono esperite in base a specifiche funzioni che l’individuo è in grado di espletare al servizio di se stesso e al servizio degli altri.

Altre situazioni inoltre si esperiscono in base a delle proiezioni inconsce di paure o memorie, scritte nel proprio archivio personale.

Tutto questo fa parte del gioco del divenire sul palcoscenico della vita. Ma ciò che conta è che l’esperire individuale porta necessariamente al progredire lungo la scala della consapevolezza, attraverso ruoli, funzioni e situazioni.

Il rapporto interpersonale assume un valore predominante, perchè , attraverso il confronto con l’altro e con gli altri, l’individuo conosce gradatamente se stesso, prendendo coscienza di alcuni aspetti di sé, che la situazione con l’altro e con gli altri permette di evidenziare e mettere in luce.

Le relazioni dunque assumono una valenza fondamentale per la conoscenza di se stessi e per la presa di coscienza della realtà.

Poichè la nostra realtà poggia le sue basi nella dualità, non esiste dolore senza gioia e non esiste gioia senza dolore. Come non esiste la notte senza il giorno e non esiste il giorno senza la notte.

Ogni individuo che si incontra sulla propria via rappresenta una parte di se stessi. Ogni individuo, con il quale si instaura un rapporto relazionale, appartiene alla propria dimensione della propria realtà.

Dunque ognuno attira a sé individui, relazioni, situazioni, condizioni.

Dunque tutto si svolge secondo un Disegno, un Disegno prestabilito che tiene conto del karma, ma anche del dharma.

Come è stato detto, quando un individuo risvegliato si trova sulla via dell’ascesa, comincia ad attirare a sé relazioni e situazioni più consone alle Note della Verità, ritrovando sempre di più anime affini, con le quali è possibile espletare il processo di integrazione, necessario per itinere.

Quindi chi si trova, per stato di coscienza acquisito, sulla via dell’ascesa attira a sé situazioni e condizioni sempre di più in sintonia con l’Essere, con la Vera Vita.

La Vera Vita non conosce dolore e sofferenza. La Vera Vita, quella dell’Essere, vive nell’Abbondanza e nella Gioia.

Una nuova Alba è per tutti coloro che sanno riconoscere la Luce della Verità.

E’ TEMPO DI ESSERE

E’ TEMPO DI ESSERE

Eil tempo di essere.

Cosa significa “essere” ?

Significa manifestare….. ciò che E’ in modo imprescindibile, indelebile, al di là di ogni tempo e di ogni spazio.

L’Essere dunque è lo Spirito vitale, unico e assoluto della Manifestazione della Vita.

L’Essere nella Manifestazione esiste. E la Sua Esistenza dà origine al divenire dell’esistenza stessa.

E’ tempo di essere….è tempo di Verità.

E’ tempo della Verità.

E’ tempo di spazzare via tutte le nubi e le coltri che oscurano la giusta visione della Vera realtà.

Il vento del rinnovamento sta spazzando la coltre dell’oblio e dell‘illusione.

E’ tempo di essere…. è tempo di lasciare andare ogni orpello e ogni zavorra che appesantisce e ostacola l’avanzare dei propri passi.

E’ tempo di essere ciò che veramente si è.

E’ tempo di manifestare la propria autenticità, unicità

E’ tempo che l’Ego, la personalità, si adegui alla Vibrazione e alla Musica dell’Essere.

E’ tempo che l’Ego ritrovi la propria vera funzione, che è quella di veicolare e catalizzare tutto ciò che è necessario alla manifestazione dell’essere.

E’ tempo di essere……essere nel proferire parole……essere nell’agire……essere secondo l’apertura del Cuore alle Note dell’Amore.

E’ tempo di essere…. nei pensieri…. nelle parole…. nelle azioni.

E’ tempo di essere…. affinchè la forma corrisponda alla sostanza.

E’ tempo di essere, di essere ispirati e illuminati dalla propria Vera Essenza, ove risiede il proprio vero Nome.

E’ tempo di essere.

I dadi sono tratti.

E’ tempo di essere….

Giunga ad ognuno l’aura della nuova Alba.